"Un decreto sacrosanto, altro che ritirarlo"
"E' una violenza, convocherò oggi pomeriggio Maroni per dargli indicazioni su come devono intervenire le forze dell'ordine"
"L'ordine deve essere garantito. Lo Stato deve fare il suo ruolo garantendo il diritto degli studenti che vogliono studiare di entrare nelle classi e nelle aule"
Silvio Berlusconi
conferenza stampa del 22 ottobre 2008
conferenza stampa del 22 ottobre 2008
Voglio fare qualche breve riflessione polemica.
Prima considerazione: se si ritiene un decreto "sacrosanto", come si pensa di "ascoltare la parte avversa, e cercare un dialogo sulla questione" come aveva preannunciato il caro Ministro Gelmini non più di qualche giorno addietro? Allora era semplicemente una (l'ennesima) presa in giro nei confronti degli studenti?
Seconda considerazione: "Lo Stato deve fare il suo ruolo garantendo il diritto degli studenti che vogliono studiare di entrare nelle classi e nelle aule". Pensa, il nostro premier, che con l'applicazione della legge 133/2008 e la trasformazione delle università pubbliche in università private garantirà lo stesso diritto degli studenti a studiare? Potranno tutte le famiglie italiane permettersi rette universitarie paragonabili a quelle della Bocconi [n.d.r. università privata]? (9648 euro, "solo" 4288" per i redditi bassi. Chi desidera può verificare qui)
Terza considerazione: voglio solamente riportare un brano tratto da Wikipedia, relativo al termine "occupazione", inteso a livello giuridico come "invasione di terreni o edifici", e considerato reato ai sensi dell'art. 633 del codice penale.
Occupazione di scuole o università
È discusso se il reato cui all'art. 633 C.p. sussista anche nei casi di occupazioni di scuole o università. La giurisprudenza è orientata in senso negativo non essendo in tal caso ravvisabile il dolo specifico previsto dalla norma in quanto il fine di tali manifestazioni è individuato esclusivamente nel fare pressione alla controparte per l'accoglimento delle proprie istanze.
Tradotto in parole povere (domando scusa, ma purtroppo non sono ne un avvocato, ne uno studente di giurisprudenza, e per questo ammetto i miei limiti in materia), la giurisprudenza stessa è portata a non considerare un'occupazione di un edificio scolastico/universitario reato, in quanto ravvisa nella stessa uno dei pochi mezzi a disposizione degli studenti per far sentire le proprie ragioni, nel caso in cui ogni altra forma di dialogo e/o protesta venga ignorato.
Quarta considerazione: Non ho remore nell'affermare incompetenza nonché l'inadeguatezza del Ministro Gelmini a ricoprire tale ruolo. Per utilizzare un linguaggio meno aulico, e più "terra-terra", è incompetente, e vi sono due differenti spiegazioni per la mia affermazione.
Più volte abbiamo sentito dire al Ministro nelle interviste e nelle conferenze stampa che "non capiva il perché di tanta agitazione e di così tante proteste, soprattutto da parte del settore dell'università e della ricerca, che non sono toccate se non minimamente dal decreto che porta il suo nome" .
Ora...
O il suddetto Ministro è ottuso, e non riesce a capire motivazioni che si presumono elementari, motivo per il quale sarebbe inadatta a svolgere il ruolo che ricopre
O non ascolta la controparte che da settimane oramai è scesa in piazza a manifestare il suo dissenso, cosa che reputo un'estrema mancanza di rispetto verso i cittadini per cui dovrebbe agire, e che (per il mio senso del dovere) basterebbe a chiedere le dimissioni, in quanto non fa il suo lavoro
Oppure non fa il suo lavoro, in quanto il titolo completo di cui si fregia è "Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca", ed un vero Ministro, una volta presa visione di una manovra finanziaria che va a colpire in maniera così decisiva l'università pubblica, si sarebbe posto a difesa della stessa università, invece di far passare tutto sotto silenzio e fare la finta tonta quando in piazza scendono anche gli studenti universitari!
Sotto questo aspetto ci tengo a spiegare ancora una volta le origini della protesta ed i motivi delle critiche rivolte al Ministro Gelmini (l'informazione non è mai abbastanza)
L'università non protesta contro il "decreto Gelmini" (che ha come principale bersaglio l'istruzione elementare e media) come erroneamente si sente dire ogni tanto generalizzando, bensì contro la legge 133/2008 (una legge di stampo finanziario) che prevede tagli, blocchi delle assunzioni, licenziamenti e pensionamenti (per informazioni basti vedere il post principale del blog)
Per tutto questo voglio ancora una volta lanciare un appello attraverso la rete. La battaglia per difendere l'università pubblica è appena cominciata, e si fonda soprattutto su una corretta informazione delle masse. Dobbiamo lottare contro la disinformazione che ci viene contrapposta e con i pregiudizi di una grande parte del paese.
Noi studenti siamo i primi a non negare l'evidenza che la gestione delle università a volte è sbagliata e fallimentare, ma dietro all'università si celano molte altre realtà.
Quella di moltissimi studenti che, seppur fra molte difficoltà, ricevono un'istruzione di qualità (perché altrimenti la famosa "fuga dei cervelli"? Sono forse più fessi all'estero, che assumono i laureati italiani che non trovano lavoro in Italia?).
Quella dei ricercatori, che pur senza fondi e con contratti ridicoli per gente laureata e dottorata, si prestano ad effettuare una ricerca pubblica di qualità invidiata in Europa, e ad insegnare benché il loro contratto non lo preveda.
Quella di un'università pubblica che deve continuamente lottare contro i continui tagli economici apportati dai vari governi, che hanno portato attualmente ad investire nell'università e ricerca l'1% del PIL (mentre per legge lo stato dovrebbe investire il 3%)
In poche settimane siamo riusciti a creare un fronte di mobilitazione enorme, sfondando il muro mediatico di giornali e televisioni, e dando vita ad un sistema informativo alternativo agli spot elettorali ed ai battibecchi politici cui siamo costretti ad assistere in TV.
Mai si è vista una nascita così rapida di siti, blog, forum informativi e di protesta. Da decenni non si vedevano assemblee e manifestazioni studentesche di questa portata.
Giornali e televisioni dedicano sempre maggiore spazio alla nostra causa, oggi gli stessi blog di Beppe Grillo, Marco Travaglio, Daniele Luttazzi, Franca Rame hanno postato articoli sulle nostre mobilitazioni e motivazioni.
Continuiamo così. Lottiamo, informiamo, protestiamo, difendiamo con le unghie e con i denti l'università pubblica, perché è la cultura e l'istruzione ciò che può far progredire un paese. Senza, saremmo condannati ad un futuro estremamente buio.