giovedì 8 gennaio 2009

"Abbiate fede. Anzi, fiducia!"


Attualità. Dopo mesi di manifestazioni, proteste, cortei, scioperi, e chi più ne ha più ne metta, siamo giunti alla resa dei conti.

Per una minima sorta di rispetto verso tutti coloro che hanno manifestato il loro ampio dissenso in maniera pacifica, colorata, partecipata e costruttiva, ci si sarebbe aspettati quantomeno una discussione parlamentare, un iter legislativo regolare che portasse ad una più approfondita analisi e discussione di tutti i problemi portati in evidenza tanto sul decreto università, quanto sui tagli attuati dall'ultima finanziaria.
Invece si è preferito ricorrere alla fiducia, blindando il decreto e impedendo ogni sorta di dialogo ed analisi di tutti gli evidenti problemi portati alla luce in questo periodo.

[articolo della Repubblica sulla fiducia]



Al contempo, neanche a farlo apposta, ecco comparire l'analisi realizzata dall'EUROSTAT (commissione europea), che ci ha gentilmente fatto notare ancora una volta che siamo agli ultimi posti tanto per l'investimento percentuale del PIL nell'istruzione pubblica (la media europea è del 5%, quella dell'Italia del 4.4%), quanto per l'investimento per singolo studente, dove siamo sotto la media dei paesi dell'Area Euro, e ad anni luce dalla (tanto citata dalla Gelmini) università americana: 10.600 contro 5.908 euro nostrani.
Clicca qui per visualizzare la tabella Eurostat
Clicca qui per visualizzare tutti di dati Eurostat relativi all'istruzione pubblica

[articolo della Repubblica sull'ultima analisi Eurostat]

Continuerà il nostro caro ministro dell'istruzione a dire che l'università pubblica è sovrafinanziata?

venerdì 21 novembre 2008

Manifestazione & Autoriforma

Non mi voglio pronunciare sull'ennesima guerra di numeri, chi segue questo blog sa come la penso. 30.000 (tiro poi corretto a 100.000) per la questura, dai 200.000 ai 500.000 per studenti / sindacati. Quante persone c'erano? Tante, tantissime. Punto.



Ma la manifestazione non si è conclusa li, ma si è trasformata nell'evento di apertura della due giorni di riunione nazionale universitaria per stilare un'autoriforma dell'università. Presupposta l'innaturalità di una cosa del genere (un deputato guadagna indicativamente 20150 euro al mese, un senatore indicativametne 21288. In queste cifre ho escluso i rimborsi per i viaggi. Per informazioni dettagliate pubblicherò il link qua a breve. Uno studente universitario invece paga circa 1500 - 2000 euro l'anno), riporto i documenti scaturiti dall'assemblea plenaria tenutasi presso la Sapienza di Roma.
  • Introduzione assemblea plenaria [leggi]
  • Report WorkShop Didattica [leggi]
  • Report WorkShop Welfare [leggi]
  • Report Workshop Ricerca [leggi]
Questi documenti ed ulteriori informazioni possono essere trovate sul sito www.uniriot.org


[addendum]

come promesso, ho realizzato un post con una sintetica analisi degli stipendi dei parlamentari, e l'ho pubblicato sul mio blog personale appena aperto.
Inutile dire che, essendo un blog personale, vi analizzerò le cose più disparate.
Non pretendo di esser un Grillo o un Travaglio, ma spero qualche informazione utile di potervela fornire anch'io :)

Dario

martedì 11 novembre 2008

Manifestazioni passate e manifestazioni future

Vorrei concedermi un piccolo excursus che tanto con le proteste quanto con l'università non ha niente a che fare: Piazza Navona
Quelli che il 30 ottobre hanno dato vita agli scontri di Piazza Navona che oramai tutti conosciamo, non sono studenti, ne tantomeno facinorosi.

SONO DELINQUENTI

Non sono assolutamente d'accordo nemmeno le affermazioni date da Roberto Fiore (esponente di Forza Nuova) durante la puntata di Matrix del 5/11.
Quest'ultimo, in relazione all'assalto di gruppi fascisti alla redazione RAI, ed alle minacce telefoniche scattate in seguito alla trasmissione delle immagini dell'assalto del gruppo di Blocco Studentesco portato nei confronti di studenti inermi ben prima degli scontri di piazza Navona
durante la trasmissione "Chi l'ha visto", ha tentato di minimizzare e giustificare dicendo qualcosa del genere (purtroppo cito a memoria, dato che il sito di Matrix al momento non carica i video in archivio): "anche i giornalisti devono stare attenti. Trasmettere quelle immagini in un momento in cui c'è il pericolo di schedatura porta a far aumentare la tensione"
Se persone (che siano o meno di Blocco Studentesco) si gettano contro studenti e persone inermi, aggredendoli con botte, cinture e quant'altro, non solo devono venire schedati, ma anche arrestati e condannati!

In ultima istanza voglio aggiungere solo una cosa. Lo sdegno che ho provato quando in parlamento il governo ha riferito asserendo che i ragazzi di blocco studentesco sono stati provocati.
Pubblico una loro foto. Non c'è che dire: sono stati provocati, erano la per protestare pacificamente, non è evidente?


Per questo motivo lancio un appello a tutti coloro che, come me, domani saranno a Roma a manifestare: portate con voi macchine digitali e videocamere, e registrate tutto quanto vi accade intorno. Qualsiasi movimento sospetto, presenze strane o anomale, comportamenti fuori dalla norma. Quella che si è definita "l'onda" è un movimento pacifico. Difendiamolo da infiltrazioni e sobillazioni.



Secondo punto, strettamente connesso al primo: Cossiga

Andrò direttamente al nocciolo della questione: Cossiga non merita di rimanere in parlamento, non merita di sedere in un organo che rappresenta la cittadinanza italiana.
E mi sorprende (anche se non troppo) che nessuno si sia ribellato alle affermazioni che, nell'ordine, ha rilasciato al giornale QN, alla dichiarazione di voto in parlamento, ed al capo della polizia Manganelli attraverso una lettera aperta.
In tutte queste dichiarazioni ha incitato la polizia ad azioni violente, ad infiltrare i movimenti pacifici per far scoppiare scontri di piazza, ha suggerito alla polizia di ritirarsi sperando nella morte di qualche cittadino per poi poter picchiare i manifestanti... Senza considerare che ha ammesso pubblicamente di aver utilizzato gli stessi metodi quanto era ministro dell'interno.
Criminale, ma non è una novità, in questa politica...



Argomento economia e tagli

L'ultima idea della Gelmy? Raddoppiare le tasse ai fuori corso.
In un sistema universitario dove servirebbe una riforma seria e strutturale, fanno capolino solamente provvedimenti ed idee di ordine economico, ci avete fatto caso?
Università che non funziona? Taglio dei fondi
Fenomeno dei fuori corso? Raddoppio delle tasse
News dell'ultima ora: L'UNIVERSITA' NON ESISTE PER FARE CASSA!

Volete tagliare? Ho dato un'occhiata ai guadagni pubblicati sul web di Brunetta e del suo staff.
Brunetta guadagna 46.113,60 euro annui lordi (trattamento economico della Presidenza del Consiglio dei Ministri. (link)
E poi il trattamento economico da deputato: 5.486,58 euro, al netto delle ritenute previdenziali (€ 784,14) e assistenziali (€ 526,66) della quota contributiva per l'assegno vitalizio (€ 1.006,51) e della ritenuta fiscale (€ 3.899,75). Quindi un trattamento lordo pari a 11703,64 euro al mese, 140443,68 euro l'anno. In più tutti i pivilegi e rimborsi da deputato (link)


E questo è il ministro.
Vogliamo dare un'occhiata allo staff? Va bene
Ecco il documento con (quasi) tutte le retribuzioni.
Non ho nemmeno voglia di copiarli o commentare. Fate voi.
Qualche idea su cosa tagliare vi è venuta?



Avrei altre mille cose di cui parlare, ma rischio di andare fuori tema, e questo blog è nato per l'università, e per questo resterà.
Per le altre mille cose che andrebbero denunciate, aprirò un altro blog personale (sempre che la legge anti-blog che stanno discutendo in parlamento me lo permetta...)




p.s. Domando perdono per l'assenza in questi ultimi giorni ultimi giorni, ma purtroppo il blog era stato bloccato da blogger in quanto il suo servizio automatico lo aveva indicato come potenziale spam blog.


Superato quest'ennesimo ostacolo, rieccomi pronto a fornire un po' di informazioni...

giovedì 30 ottobre 2008

Disinformazione ministeriale n.2

Vi ricordate la disinformazione della Gelmini, disvelata e denunciata da un servizio durante una puntata di Matrix?
A quanto pare non era che l'inizio! Qua di seguito i veri numeri riguardanti l'università italiana!





Riporto di seguito un documento elaborato dai "Ricercatori di Ingegneria di Pisa contro la 133", i quali ringrazio sentitamente per questa opera di approfondimento ed attenta analisi di una conferenza stampa ai limiti della decenza umana.

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Il testo seguente è preso dal sito del Ministero della Pubblica Istruzione (www.pubblica.istruzione.it). Contiene notizie e dati falsi. In un paese normale un ministro sa di cosa parla, e non tira numeri a caso. Ma questo, evidentemente, non è un paese normale. Trovate i nostri commenti online.


Ricercatori di Ingegneria contro la 133


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Dichiarazione del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini
Roma, 24 ottobre 2008


Ho chiesto ai ragazzi se la scuola e l’università così come sono li soddisfino. Un’università ed una scuola che non preparano al lavoro e che non consentono loro di farsi un futuro. Non è vero che in Italia si spenda poco per l’istruzione, anzi siamo tra i primi d’Europa. Il problema è che si spende male.

E’ inaccettabile che:
  • l’università italiana produca meno laureati del Cile

Oltre a essere falso, è anche palesemente inverosimile. I laureati in Italia sono circa 301.000 l’anno (dati 2005, MIUR), in Cile sono 87.000 (dati 2006, min. dell’Istruzione cileno).
Credo che l'affermazione sia stata fatta sulla base del rapporto OCSE (education at a glance 2008, dati presenti sul sito OCSE). In particolare c'e' una figura, la A1.3, in cui subito meglio dell'Italia si piazza il Cile (Italia e Cile si differenziano di qualche decimale). Il grafico riporta la percentuale di laureati sulla popolazione (e non il numero). A questo punto si può rispondere dicendo che, certo, anche il Cile fa meglio di noi visto che investe circa l'1.8% del PIL per l'educazione terziaria, mentre l'Italia investe circa lo 0.9% (grafico B2.2 e tabella B2.1, dati OCSE).
Attenzione: una possibile obiezione può sfortunatamente venire dal fatto che il Cile è un paese strano, in quanto la maggior parte dei soldi vengono dai privati.



  • abbiamo 94 università, più 320 sedi distaccate nei posti più disparati

Potremmo incominciare chiudendone qualcuna.
Un esempio?
L’Ateneo e-Campus, Università telematica istituita con Decreto Ministeriale 30/1/2006 (governo Berlusconi bis, guarda caso). Per chi non lo sapesse, sono quelli del CEPU che si sono fatti la propria università (non stiamo scherzando) [n.d.r. maggiori delucidazioni si possono trovare per esempio in questo blog] . Oppure la Korè di Enna [N.d.R. di cui è riportato in seguito l'iter che ha portato alla sua nascita]
Dal sito http://cercauniversita.cineca.it (elenco degli atenei): 11 Atenei sono di tipo telematico. C'è davvero bisogno di 11 università telematiche?
Dal sito dell'Università di Kore

Il percorso di approvazione del progetto non fu semplice: le università siciliane si opposero alla nascita di un quarto ateneo, ma il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario diede parere ampiamente favorevole, così che il 15 settembre 2004 il Ministro dell’università poté decretare l’istituzione dell’Università di Enna. Il decreto ministeriale venne registrato il giorno stesso della visita del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, alla nuova Università.


Il 15 settembre 2004 cade sotto il governo Berlusconi II. Ancora Kore

Ci vollero poi ulteriori otto mesi, durante i quali non cessarono i tentativi di bloccare sul nascere la nuova università, perché si arrivasse al decreto del 5 maggio 2005, considerato il vero atto di nascita dell’Università Kore di Enna, poiché il nuovo ateneo veniva finalmente autorizzato ad operare ed a rilasciare titoli accademici aventi valore legale

Sotto i governi Berlusconi II e Berlusconi III (Ministro Moratti – fonte Wikipedia).



  • ci siano 37 corsi di laurea con 1 solo studente

Facci due esempi. Scommettiamo che non sei capace? A meno che non ti riferisca a corsi di laurea disattivati (tipo quelli del vecchio ordinamento), ai quali risulta ancora iscritto uno studente. Per quelli esistono i corsi mutuati. Nessuno tiene un corso di laurea in piedi, pagando venti e più professori, per un solo studente, anche perché la legge non lo consente: per tenere aperto un corso sono necessari dei “requisiti minimi”.

Un ministro dovrebbe saperlo.

[N.d.R. Per quanto riguarda la falsità di questo dato, basti ricondursi al post precedentemente pubblicato, in cui è riportato l'emblematico servizio di Matrix del 24 ottobre. Dati tanto vecchi quanto falsi]



  • 327 facoltà non superino i 15 iscritti

Ancora: facci due esempi (che non siano finti, come quelli sopra). E, se ne trovi qualcuna, chiudila. Tanto di guadagnato per tutti. E poi che scusa sarebbe questa per tagliare i fondi ad università con 50mila studenti, facoltà con 10mila, e corsi di laurea con più di cento?



  • negli ultimi 7 anni siano stati banditi concorsi per 13.232 posti da associato ma i promossi siano stati 26.000. Nel 99,3% dei casi sono stati promossi senza che ci fossero i posti disponibili facendo aumentare i costi di 300 milioni di euro

È grossolanamente falso. Gli idonei, (e non promossi: non siamo, infatti, alle elementari) sono 26000. I concorsi per associato, per legge, hanno la doppia idoneità. Quindi, ogni posto bandito comporta due idonei. Uno si prende il posto, l’altro si tiene l’idoneità, che non comporta spese per nessuno. La spesa c’è se un idoneo viene chiamato in servizio da un’università, che per farlo deve avere del budget disponibile. Se è disponibile, vuol dire che c’è. Quindi non c’è nessuna spesa pazza da giustificare. E comunque, negli ultimi sette anni il numero di associati in servizio è cresciuto di 930 unità, non di 26000, né di 13232 (dati 2005, MIUR). Nello stesso periodo gli studenti sono cresciuti di 150mila unità.



  • ci siano 5 università importanti con buchi di bilancio enormi (e sono i luoghi dove si protesta maggiormente) che avrebbero portato, se fossero state aziende, al licenziamento in tronco di chi le ha gestite per tanti anni

La nostra università [N.d.R. Pisa] è stata annoverata tra quelle “prossime alla bancarotta”. È falso. I nostri bilanci sono in pari, basta leggerli [N.d.R. i file relativi al bilancio dell'università di Pisa sono . Andranno in rosso dal 2010, ma solo grazie ai vostri tagli. Grazie per averci chiamato “importanti”, comunque. Se siamo importanti, perché ci tagli i fondi?



  • si siano moltiplicate cattedre e posti per professori senza tener conto delle reali esigenze didattiche dei ragazzi, aumentando la spesa per l’università in maniera inaccettabile

Chiacchiere. Giusto per dare due numeri: dal 2002 al 2008, a Pisa, il numero di docenti è calato di 65 unità, e quello di tecnici amministrativi di 226 (dati del Rettorato).



  • non ci sia un’università italiana che figuri tra le migliori 150 del mondo

Giusto. Le classifiche in vigore premiano la produzione scientifica, non la produttività scientifica, cioè la quantità di lavoro prodotto per euro speso. Se lo facessero, saremmo primi, e di gran lunga. Dacci gli stessi finanziamenti, vedrai che ti facciamo fare un figurone.



  • ci siano 5500 corsi di laurea, mentre in Europa ne troviamo la metà
  • Siano insegnate 170.000 materie rispetto alle 90.000 della media europea
  • nel 2001 i corsi di laurea fossero 2444, oggi 5500

Peccato che dal 2001 ad ora siamo passati dal vecchio ordinamento, con lauree quinquennali, al nuovo ordinamento, con lauree su due livelli. Il fatto che i corsi siano raddoppiati è pertanto abbastanza ovvio. Se sono più che raddoppiati è perché il senso del 3+2 è di allargare l’offerta specialistica mantenendo contenuta quella di base.



  • i ragazzi siano sottoposti ad un carico di ore di lezione triplo rispetto alla media europea per trovare giustificazione a corsi fatti solo per dare cattedre.

Ancora chiacchiere. Il sistema dei crediti formativi prevede un numero di ore standard. E poi, se anche fosse, cosa dovremmo fare? Dare via lauree facendo studiare le persone un terzo di quello che studiano adesso? È questa la tua idea di università di qualità?




Inaccettabile è che chi fa il ministro
non sappia di cosa parla


Inaccettabile è
pubblicare dati falsi sul sito del ministero
per fini di propaganda






image by UniversiDario

domenica 26 ottobre 2008

Oggi le comiche: Disinformazione ministeriale e Corsi di Laurea in Terrorismo

Ebbene si, se la situazione non fosse tragica, verrebbe quasi da ridere per la paradossalità... Informo innanzitutto che, data la gran quantità di cose di cui è necessario parlare, sarò costretto a suddividere il post in più parti, sperando che questa scelta non vada a discapito della chiarezza e limpidezza delle informazioni.



--- Informazioni ministeriali ---

Non so quanti di voi abbiano avuto la possibilità di seguire la puntata di Matrix andata in onda in data 24 ottobre. Chi non ne avesse avuto la possibilità, può recuperare visitando l'archivio del programma e selezionando le varie parti.
In particolare ha colpito l'approfondimento realizzato dal programma stesso a proposito dei dati forniti dal Ministro Gelmini attraverso i quali difende la manovra economica che va a toccare l'università (a questa dicitura mi dedicherò in un'altra parte del post), e per questo inserisco di seguito il servizio in questione.



Ricapitolando, il Ministro dell'Istruzione pone a difesa della manovra che coinvolge l'università una serie di dati, con il (non trascurabile problema) che tali dati sono oggettivamente inattendibili, nonché oramai vecchi, in quanto tratti da un articolo del Corriere della Sera risalente al 27 dicembre 2006.
Adesso mi domando: che credibilità dovremmo attribuire ad un Ministero/i che redigono leggi e le difendono a spada tratta basandosi su dati tratti da un articolo di giornale di due anni prima, e non verificati?
Perché, stando a quanto è stato svelato dal servizio, i dati forniti dal Ministro Gelmini derivano da un articolo del Corriere della Sera di due anni addietro, che trasse a sua volta i dati dal Ministero dell'istruzione, che non aveva dati al riguardo!

Se questi son i presupposti per difendere le leggi in discussione...



--- DISTINZIONE FONDAMENTALE: Per cosa protestano gli universitari ---

Come già in altri post ho scritto, reputo che il più grosso nemico contro cui si debba lottare è la disinformazione e l'omissione dell'ovvio su cui tanti politici continuano a basare la loro demagogia spicciola.
Più di una volta lo stesso Ministro Gelmini ha pronunciato frasi come "non comprendo il perché delle proteste degli studenti universitari, dato che la mia riforma [decreto legge 137/2008, chiamato anche "riforma Gelmini"] non va a toccare la sfera dell'università.
Come già ho espresso nel precedente post, tale discorso denota o un'inaccettabile cecità ed ignoranza del lavoro realizzato dalla sua squadra di governo, oppure un'inaccettabile volontà di sottacere e tralasciare una cosa che, quale Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, la dovrebbe vedere prima protagonista assoluta, e non complice silente e sorpresa dalle manifestazioni universitarie.
Gli studenti universitari non si stanno battendo contro il decreto Gelmini, ma contro la legge 133/2008: una legge di stampo finanziario che contiene tutti i mezzi necessari alla morte dell'istruzione pubblica!
Vorrei riproporre le parole che tutti, alla puntata di Matrix del 24 ottobre, hanno sottoscritto.

"Quella che va a colpire l'università non è una riforma, ma è solamente un piano finanziario di taglio monetario"

E, in quanto semplice e mera manovra economica e non riforma seria e ragionata dell'università, non sarà certamente il mezzo per andare a risolvere gli innegabili problemi che da tempo affiggono il sistema di insegnamento pubblico universitario.

Sinceramente, tagliando i fondi e costringendo ad una diminuzione del personale, pensate davvero che ad esser licenziati saranno i famosi baroni, oppure i ricercatori (assunti con contratto a termine)?

Ed allora....



--- Gli studenti? Terroristi, ed andrebbero picchiati ---

Purtroppo non è uno scherzo. Quando ho appreso la notizia devo ammettere che l'ho pensato, ma dopo alcune rapide ricerche mi sono trovato costretto a ricredermi.
A dare questo incredibile ed inaccettabile messaggio è stato niente meno che Francesco Cossiga, Presidente Emerito della Repubblica Italiana, nonché senatore a vita, che in un'intervista del 23 ottobre 2008 ha dichiarato, in relazione alle manifestazioni studentesche degli universitari, che il Ministro dell'Interno Maroni dovrebbe agire come fece lui.
Riporto un brano dell'intervista, comparsa sul quotidiano QN in data 23 ottobre 2008.

Gli universitari, invece?

«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».

Dopo di che?

«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri»


Dato che in internet girano alcune versioni "manipolate" (in cui alcune frasi sono state alterate), riporto il link dell'articolo originale, caricato all'interno dell'archivio delle rassegne stampa del sito del Senato, in questo caso del giorno 23 ottobre.
Nel caso pensaste che sia falso, potete fare il percorso voi stessi partendo dal sito del Senato e cliccando, nell'ordine, attualità, archivio rassegne stampa, giovedì 23, nella sezione "scuola ed università" l'articolo del GIORNO/RESTO/NAZIONE con titolo "BISOGNA FERMALI, ANCHE IL TERRORISMO PARTI' DAGLIATENEI".
(In caso di problemi di visualizzazione, è possibile scaricare l'articolo anche da questa pagina in formato .jpeg)

Provate anche voi quello brivido lungo la schiena?

Non penso di aver altre parole da aggiungere, se non il mio parere personale che, a seguito di una dichiarazione del genere, una persona non meriterebbe più di sedere in parlamento.
Se non che mi sento, alla luce di quest'intervista, nonché dell' "avviso ai naviganti" del Presidente del Consiglio di qualche giorno fa, di suggerire a tutti la massima attenzione nonché la massima intelligenza in ogni azione di manifestazione e protesta.
Immaginiamo tutti quanti quanto farebbe comodo al mondo della politica strumentalizzare la protesta degli universitari. Ci stanno già provando, non diamogli possibilità di farlo.



--- Informazioni personali ---

Ora, una breve nota personale. Ringrazio per i messaggi di apprezzamento che ricevo per il lavoro che porto avanti con questo blog. Naturalmente non posso rispondere a tutti, ma vi garantisco che leggo tutto, e vi ringrazio per il vostro aiuto e le vostre segnalazioni.
Appena sarò riuscito ad organizzarmi, cercherò di rendere disponibile tutto il materiale possibile.

Intanto ho creato un profilo Youtube, cercando di raccogliere nei preferiti il maggior numero di filmati relativi alle iniziative degli studenti universitari. Segnalatemi pure tutti i video realizzati, li aggiungerò ai preferiti, in maniera tale da realizzare una raccolta filmata del nostro dissenso!



Curiosità: hanno messo in vendita l'università di Roma su EBay... Se siete interessati...

giovedì 23 ottobre 2008

"... garantendo il diritto degli studenti..."




"Un decreto sacrosanto, altro che ritirarlo"

"E' una violenza, convocherò oggi pomeriggio Maroni per dargli indicazioni su come devono intervenire le forze dell'ordine"

"L'ordine deve essere garantito. Lo Stato deve fare il suo ruolo garantendo il diritto degli studenti che vogliono studiare di entrare nelle classi e nelle aule"



Silvio Berlusconi
conferenza stampa del 22 ottobre 2008



Voglio fare qualche breve riflessione polemica.

Prima considerazione: se si ritiene un decreto "sacrosanto", come si pensa di "ascoltare la parte avversa, e cercare un dialogo sulla questione" come aveva preannunciato il caro Ministro Gelmini non più di qualche giorno addietro? Allora era semplicemente una (l'ennesima) presa in giro nei confronti degli studenti?

Seconda considerazione: "Lo Stato deve fare il suo ruolo garantendo il diritto degli studenti che vogliono studiare di entrare nelle classi e nelle aule". Pensa, il nostro premier, che con l'applicazione della legge 133/2008 e la trasformazione delle università pubbliche in università private garantirà lo stesso diritto degli studenti a studiare? Potranno tutte le famiglie italiane permettersi rette universitarie paragonabili a quelle della Bocconi [n.d.r. università privata]? (9648 euro, "solo" 4288" per i redditi bassi. Chi desidera può verificare qui)

Terza considerazione: voglio solamente riportare un brano tratto da Wikipedia, relativo al termine "occupazione", inteso a livello giuridico come "invasione di terreni o edifici", e considerato reato ai sensi dell'art. 633 del codice penale.

Occupazione di scuole o università
È discusso se il reato cui all'art. 633 C.p. sussista anche nei casi di occupazioni di scuole o università. La giurisprudenza è orientata in senso negativo non essendo in tal caso ravvisabile il dolo specifico previsto dalla norma in quanto il fine di tali manifestazioni è individuato esclusivamente nel fare pressione alla controparte per l'accoglimento delle proprie istanze.

Tradotto in parole povere (domando scusa, ma purtroppo non sono ne un avvocato, ne uno studente di giurisprudenza, e per questo ammetto i miei limiti in materia), la giurisprudenza stessa è portata a non considerare un'occupazione di un edificio scolastico/universitario reato, in quanto ravvisa nella stessa uno dei pochi mezzi a disposizione degli studenti per far sentire le proprie ragioni, nel caso in cui ogni altra forma di dialogo e/o protesta venga ignorato.


Quarta considerazione: Non ho remore nell'affermare incompetenza nonché l'inadeguatezza del Ministro Gelmini a ricoprire tale ruolo. Per utilizzare un linguaggio meno aulico, e più "terra-terra", è incompetente, e vi sono due differenti spiegazioni per la mia affermazione.
Più volte abbiamo sentito dire al Ministro nelle interviste e nelle conferenze stampa che "non capiva il perché di tanta agitazione e di così tante proteste, soprattutto da parte del settore dell'università e della ricerca, che non sono toccate se non minimamente dal decreto che porta il suo nome" .

Ora...

O il suddetto Ministro è ottuso, e non riesce a capire motivazioni che si presumono elementari, motivo per il quale sarebbe inadatta a svolgere il ruolo che ricopre

O non ascolta la controparte che da settimane oramai è scesa in piazza a manifestare il suo dissenso, cosa che reputo un'estrema mancanza di rispetto verso i cittadini per cui dovrebbe agire, e che (per il mio senso del dovere) basterebbe a chiedere le dimissioni, in quanto non fa il suo lavoro

Oppure non fa il suo lavoro, in quanto il titolo completo di cui si fregia è "Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca", ed un vero Ministro, una volta presa visione di una manovra finanziaria che va a colpire in maniera così decisiva l'università pubblica, si sarebbe posto a difesa della stessa università, invece di far passare tutto sotto silenzio e fare la finta tonta quando in piazza scendono anche gli studenti universitari!


Sotto questo aspetto ci tengo a spiegare ancora una volta le origini della protesta ed i motivi delle critiche rivolte al Ministro Gelmini (l'informazione non è mai abbastanza)

L'università non protesta contro il "decreto Gelmini" (che ha come principale bersaglio l'istruzione elementare e media) come erroneamente si sente dire ogni tanto generalizzando, bensì contro la legge 133/2008 (una legge di stampo finanziario) che prevede tagli, blocchi delle assunzioni, licenziamenti e pensionamenti (per informazioni basti vedere il post principale del blog)


Per tutto questo voglio ancora una volta lanciare un appello attraverso la rete. La battaglia per difendere l'università pubblica è appena cominciata, e si fonda soprattutto su una corretta informazione delle masse. Dobbiamo lottare contro la disinformazione che ci viene contrapposta e con i pregiudizi di una grande parte del paese.
Noi studenti siamo i primi a non negare l'evidenza che la gestione delle università a volte è sbagliata e fallimentare, ma dietro all'università si celano molte altre realtà.
Quella di moltissimi studenti che, seppur fra molte difficoltà, ricevono un'istruzione di qualità (perché altrimenti la famosa "fuga dei cervelli"? Sono forse più fessi all'estero, che assumono i laureati italiani che non trovano lavoro in Italia?).
Quella dei ricercatori, che pur senza fondi e con contratti ridicoli per gente laureata e dottorata, si prestano ad effettuare una ricerca pubblica di qualità invidiata in Europa, e ad insegnare benché il loro contratto non lo preveda.
Quella di un'università pubblica che deve continuamente lottare contro i continui tagli economici apportati dai vari governi, che hanno portato attualmente ad investire nell'università e ricerca l'1% del PIL (mentre per legge lo stato dovrebbe investire il 3%)


In poche settimane siamo riusciti a creare un fronte di mobilitazione enorme, sfondando il muro mediatico di giornali e televisioni, e dando vita ad un sistema informativo alternativo agli spot elettorali ed ai battibecchi politici cui siamo costretti ad assistere in TV.
Mai si è vista una nascita così rapida di siti, blog, forum informativi e di protesta. Da decenni non si vedevano assemblee e manifestazioni studentesche di questa portata.
Giornali e televisioni dedicano sempre maggiore spazio alla nostra causa, oggi gli stessi blog di Beppe Grillo, Marco Travaglio, Daniele Luttazzi, Franca Rame hanno postato articoli sulle nostre mobilitazioni e motivazioni.


Continuiamo così. Lottiamo, informiamo, protestiamo, difendiamo con le unghie e con i denti l'università pubblica, perché è la cultura e l'istruzione ciò che può far progredire un paese. Senza, saremmo condannati ad un futuro estremamente buio.

giovedì 16 ottobre 2008

Notizie dal fronte n.1

[Post in continuo aggiornamento! Aspetto le vostre notizie e novità dai vostri atenei!]

Panoramica Assemblea di Ateneo in Marzotto [ridotta]
assemblea di ateneo a Pisa il 15.10.2008

Panoramica Assemblea di Ateneo in Piazza dei Cavalieri [ridotta]
assemblea di ateneo a Pisa il 8.10.2008

Seguendo le richieste sempre maggiori che giungono tramite mail o commenti, direi che può avere inizio l'opera di informazione di ciò che si prospetta essere un lungo autunno di proteste e manifestazioni.

Ci tengo a ricordare che a mantenere questo blog (almeno per il momento) c'è solamente una persona, quindi prego tutti di non prendervela con il sottoscritto se non riporterò notizie o azioni di alcuni atenei rispetto ad altri. Il mio è un servizio informativo che si basa su segnalazioni che mi giungono attraverso i canali telematici, e verificate attraverso le conferme ufficiali stilate delle agenzie ufficiali (ansa, agi, quotidiani on-line etc.).
Per questo chiedo soprattutto l'aiuto di tutti voi! Per qualsiasi iniziativa di un certo rilievo errata o non riportata, segnalatemela attraverso commento, o mail (universitadasalvare@yahoo.it), ed io provvederò ad integrarla appena possibile nel post principale!


Manifestazioni in programma

  • 17 ottobre 2008
sciopero & manifestazione del settore scuola
  • 20 ottobre 2008
Padova - ore 9.00 - sit in presso il Bo, in attesa della decisione del senato accademico
Pavia - ore 14.00 - assemblea di Ateneo (ingresso polo centrale dell'università) - Senato accademico
Ancona - ore 14 - assemblea di Ateneo presso la facoltà di medicina
  • 21 ottobre 2008
Bologna - sit in presso Palazzo Poggi (via Zamboni), in attesa della decisione del senato accademico
Pisa - ore 15.30 - presidio in contemporanea al Senato accademico presso il polo Fibonacci
Milano - ore 9.30 - Stati Generali Università Statale presso Aula Magna, via Festa del Perdono
Firenze - manifestazione unitaria regionale CGIL FLC, CISL università, UIL PA presso Piazza San Marco contro la Legge 133/2008
  • 22 ottobre 2008
Napoli - ore 12.00 - assemblea pubblica presso la facoltà di ccienze politiche (via Rodinò 34)
  • 23 ottobre 2008
Pisa - manifestazione cittadina in difesa dell'università pubblica
  • 30 ottobre 2008
manifestazione nazionale dell'università pubblica



Eventi svolti

Che dire... Più che un blogger, servirebbe una redazione di un giornale.

Manifestazioni, lezioni in piazza, occupazione di alcuni uffici del rettore, cortei spontanei, proteste davanti al Ministero del Tesoro, blocco di stazioni ferroviarie, occupazioni (fisse ed itineranti), blocchi della didattica, assemblee di ateneo mai così affollate da decenni, annullamento di inaugurazioni degli anni accademici da parte di Rettori, relazioni preoccupatissime sul futuro dell'università (Mazzucco - Rettore dell'università di Verona, Componente Giunta CRUI), notti bianche, critical mass, banchetti informativi cittadini, flash mob, riunioni di senato accademico straordinario...

E visto il tono (ridicolizzante) che assume "il Foglio" nei confronti delle proteste studentesche [link all'articolo], mi impegnerò a mettere un po' di link...


Lezioni in piazza a Genova
Mobilitazione della scuola di eccellenza Normale di Pisa
Mobilitazioni e proteste a Milano
Denuncia di Mazzucco "crisi università entro il 2010
Manifestazioni universitarie in aumento in Italia
Manifestazione spontanea a Roma - Ministero del Tesoro - Stazione Termini
Blocco delle lezioni a Napoli nella facoltà di Lettere
Occupazione del rettorato del Federico II di Napoli
Annullamento dell'inaugurazione dell'anno accademico per l'ateneo di Pisa [Video del Rettore]
Occupazione di Scienze Politiche della Statale di Milano
Proteste all'università di Torino
Lezioni in piazza a Torino
Lezioni in piazza a Firenze (servizio TG3)
Mobilitazioni a Cagliari (articolo blog)


Aspetto tutti gli eventi e le date che mi verranno segnalati, nonché tutti le azioni già svolte che mi segnalerete! Attendo per questo il vostro aiuto :)