sabato 4 ottobre 2008

Gli effetti della Legge 133/2008 sull'università pubblica

CONOSCERE LA LEGGE 133/2008

PER DIFENDERE L’UNIVERSITA’ PUBBLICA


"La storia umana diventa sempre di più una gara tra la cultura e la catastrofe"
H.G. Wells



Cercherò di essere il più breve e comprensivo possibile, ben sapendo che in ogni caso vi saranno molte cose di cui scrivere, sperando che tutti abbiano il tempo e la pazienza di leggere quanto riportato sotto, e trovino la spinta per informarsi ed informare quanta più gente possibile intorno a se, perché si tratta di salvare l’università, una cultura di qualità per tutti coloro che desiderano riceverla.


Più che una legge, è un enorme calderone all’interno del quale è stato gettato di tutto, ogni argomento con una qualche valenza di tipo economico.

Il testo della legge potete trovarla a questo indirizzo [http://web.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm], pubblicata sul sito web della Camera dei Deputati del Parlamento Italiano.

Basti pensare che questa legge ha chiamato in causa le seguenti commissioni



  • Commissione V BILANCIO E TESORO e VI FINANZE
  • COMITATO PER LA LEGISLAZIONE
  • Commissione I AFFARI COSTITUZIONALI
  • Commissione II GIUSTIZIA
  • Commissione III AFFARI ESTERI
  • Commissione IV DIFESA
  • Commissione VII CULTURA
  • Commissione VIII AMBIENTE
  • Commissione IX TRASPORTI
  • Commissione X ATTIVITA’ PRODUTTIVE
  • Commissione XI LAVORO
  • Commissione XII AFFARI SOCIALI
  • Commissione XIIIAGRICOLTURA
  • Commissione XIV POLITICHE UNIONE EUROPEA
  • - COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI

L’iter parlamentare di questa maxi legge ha avuto inizio con la prima lettura alla Camera dei Deputati il 2 LUGLIO, per concludersi con l’approvazione il 6 AGOSTO 2008, e passare al Senato. Un mese di discussione, due o tre giorni per settimana, nel completo silenzio dei media nel periodo di minima attenzione dell’opinione pubblica, in vacanza, ferie…



Arriviamo a discutere cosa questa legge decreta al riguardo dell’università pubblica.



TAGLIO DELLE RISORSE ECONOMICHE

DESTINATE ALL’UNIVERSITA’PUBBLICA


E’ stata decisa da questa legge il taglio dei fondi destinati all’università pubblica (FFO - fondo per il finanziamento ordinario delle università) nella seguente maniera.


Riduzione di:
  • 63.5 milioni di euro per l’anno 2009
  • 90 milioni di euro per l’anno 2010
  • 316 milioni di euro per l’anno 2011
  • 417 milioni di euro per l’anno 2012
  • 455 milioni di euro a decorrere dell’anno 2013


per un totale di 1441.5 milioni di euro almeno fino al 2013.



TRASFORMAZIONE DELLE UNIVERSITA’ PUBBLICHE

IN “FONDAZIONI DI DIRITTO PRIVATO”


Per sopperire all’improvviso ammanco dei finanziamenti pubblici, lo stato consente alle università di trasformarsi in fondazioni di diritto privato..


Questo passo sancirebbe la morte di un’istruzione pubblica per tutti, consentendo alle fondazioni universitarie di decidere l’entità delle tasse per gli studenti, ed andando a ledere il fondamentale diritto allo studio univesitario, tutelato dalla Costituzione Italiana attraverso l’articolo 33, che recita:



Art. 33.


L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.


La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.



Attualmente la legge difatti sancisce che nell’anno solare, il gettito delle tasse degli studenti non deve superare il 20% dell’importo del finanziamento ordinario dello Stato (FFO), cosa che di fatto pone un tetto massimo alle tasse che si possono far pagare ad uno studente.

Con il passaggio a fondazione l’università potrà (e vista la mancanza di fondi, dovrà) chiedere qualunque cifra agli studenti, senza dover rispondere a nessun tetto prefissato.

Una retta universitaria da 10000 euro potrebbe essere uno standard per il prossimo anno accademico.

Raggiungeremmo uno standard tipo college americano, dove o si vince una borsa di studio per meriti sportivi, o si è abbastanza ricchi da poter far fronte ad una richiesta economica di tale portata. Con l'entrata in vigore della legge 133/2008 si è andati a ledere questo principio costituzionali, garantendo il diritto allo studio ed ad una formazione di qualità solamente a chi può far affidamento su una grande capacità economica, andando a ledere il principio costituzionale di eguaglianza e pari dignità tra i cittadini decretata dall’articolo 3


Art. 3.


Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.


È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Al contempo assisteremo alla definitiva violazione dell’articolo 9, che recita



Art. 9.


La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica […]



vista la sostanziale impossibilità delle università di mantenere una gestione pubblica a seguito dei tagli economici e di personale docente, di ricerca e tecnico – amministrativo subiti.

Oltre a questo vi sono implicazioni riguardanti i poteri economici.

Le università potranno “trovarsi uno sponsor” che li finanzi. Inutile dire gli effetti devastanti che avrebbe un controllo economico di questo tipo sulla ricerca in tutti i vari settori universitari.

La ricerca verrebbe condotta secondo le direttive impartite dalle società finanziatrici, in base alla redditività a livello economico!



TURN OVER (articolo 66)


La stessa legge ha imposto una drastica riduzione del personale universitario alle facoltà stesse, che si trovano costrette improvvisamente a mandare obbligatoriamente in pensione chi ha maturato i requisiti necessari, o altrimenti licenziare parte del proprio organico.

Logica vorrebbe una sostituzione nelle posizioni didattiche per mantenere l’offerta d’insegnamento.

La legge 133 impone invece un turn over bloccato al 20%, ovvero un nuovo assunto ogni cinque pensionamenti o licenziamenti.

Come pensiamo di mantenere una didattica di buon livello in questa maniera?


Riassumendo

  • Le facoltà devono ridurre gli organici entro i termini imposti dalla legge, licenziando o pensionando forzatamente
  • Si può procedere all’assunzione ogni 5 pensionamenti e/o licenziamenti

Matematicamente qualcosa non torna. Si rinuncia a personale docente, chiedendo ai ricercatori di mantenere il ruolo di insegnanti, mantenendo la stessa retribuzione e lavorando fuori dai compiti stabiliti dal loro contratto (che prevede 60 ore di ricerca, e nessun obbligo all’insegnamento).

Con questa situazione, l’unica soluzione sarebbe sopprimere corsi d’insegnamento, fino a giungere addirittura alla cancellazione dei corsi di laurea meno frequentati o considerati di minor interesse.




In questo rapido excursus informativo sono stati citati solamente i problemi più grossi a cui questa legge condurrebbe, ma basta leggere con attenzione il testo della legge, o informarsi con chi già lo ha fatto prima di noi perché vi si dischiudano gli abissi entro cui verrà gettata l’università se tutto questo viene approvato in parlamento.

L’università da pubblica diventerebbe un privilegio per i pochi che potrebbero permettersi rette universitarie altissime, mentre il livello qualitativo dell’insegnamento pubblico crollerebbe a picco per la mancanza di docenti e la soppressione di esami, nonché probabilmente anche di corsi di laurea meno frequentati o considerati “di minore rilievo”.

Si sta cercando di distruggere la nostra cultura ed obbligando le università a svendersi a privati per sopravvivere, senza poi garantire un livello di istruzione accettabile.




DIFENDIAMO L’UNIVERSITA’ PUBBLICA


DALLA LEGGE 133/2008

46 commenti:

Anonimo ha detto...

ottimo articolo

Danx ha detto...

BERLUSCONI MERDA, IL CANCRO DELLA DEMOCRAZIA!
Ci vuole portare ad essere una copia degli USA, infatti ha affermato che al Sud gli ospedali vanno privatizzati!
Te ne rendi conto?
Già i poveri ci muoiono...ora secondo lui non ci devono proprio entrare (forse è un bene!Scherzo)

Andrea ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Andrea ha detto...

Questo DdL è una porcata assurda, complimenti al Mago Tremonti che riesce a far sparire i soldi da tutti i posti senza farli ricomparire!


L'unica cosa che vorrei seriamente sapere da chiunque è COSA fare, in quanto studente, per poter tutelare i miei studi e il sistema universitario da questo scempio!

Cinzia ha detto...

Siamo noi, solo noi che possiamo fare la demcrazia. Televisioni e giornali non diranno mai le cose lette qui sopra.
Purtoppo questa non è l'unica cosa gravissima fatta da questo governo. Ma la cosa più grave è che la maggior parte dei ragazzi della nostra età sembrano non accorgersene. Ese siamo noi giovani i primi a non saper tutelare i nostri diritti, se siamo noi i primi a non interresarci, come si può sperare di riprenderci quello che è nostro. La vostra iniziativa è molto bella, e forse impegnandoci e spiegndo con un passaparola ai più celebrolesi che dobbiamo ribellarci, che dobbiamo far sentire la nostra voce, che non si tratta più solo di Berlusconi ma della nostra vita, del nostro futuro, forse qualcosa si può fare. Io quando parlo ai ragazzi come me sanno solo spiegarmi cos'è un tronista, chi è marco carta e forse dei ministri conoscono solo la carfagna. Sono molto delusa dalla mia generazione, ma non mi arrendo e non dobbiamo farlo. Buon passaparola a tutti.

Anonimo ha detto...

pessimo articolo. cerca solo di persuadere alla sua idea con commenti esagerati e marcatamente antigoverno. vedete solo ciò che vogliono farvi vedere

Anonimo ha detto...

purtoppo io non vedo solo ciò che vogliono farmi vedere...purtroppo vedo che nella mia facoltà le lezioni sono state sospese da diversi docenti per protesta (giusta) contro questa legge, a scapito di noi studenti. vedo che, per questo motivo, c'è la possibilità che l anno accademico venga sospeso e io (e tanti altri mie colleghi) non posso terminare il mio percorso di studi. vedo che ben poche famiglie potranno permettersi di pagare rette universitarie tanto alte. allora, anonimo, dicci tu cosa vedi di positivo in questa legge, a prescindere che il governo che l ha varata sia di destra o di sinistra???

Anonimo ha detto...

Avete ragione. Ma che fare se nessuno ci da ascolto? Perché nessuno vuole parlarne di questa riforma? Perchè non vogliono far vedere le nostre proteste? Stasera al tg1 hanno parlato di protesta ed hanno intervistato un ragazzo che si è lamentato del voto in condotta. MA STIAMO SCHERZANDO?
Le nostre proteste non servono a nulla se l'informazione italiana fa di tutto per non farci prendere sul serio!

Anonimo ha detto...

No.. Si deve fare qualcosa di concreto.. Proteste su proteste.. I mezzi di informazione non ne parleranno mai o, se lo faranno, non in modo obiettivo!
Qua dobbiamo animarci noi studenti e professori universitari!!
Dobbiamo far vedere chi dovrebbe comandare.. NOI.. il POPOLO.. la GENTE!!!!!
Manifestando ci ascolteranno.. Ma dobbiamo essere in tanti e uniti soprattutto!
Facciamogli rivivere il 68'!!!
Cmq seriamente.. Se ce ne fosse bisogno io ci sono!!!
Non si può.. in 2 settimane di lezione hanno già annullato un sacco di lezioni..
Non è giusto, è anti democratico..
Dagli anni 60 ad oggi si sono fatti passi da gigante e ora così torniamo ai tempi delle classi sociali..
No l'istruzione è un diritto di tutti!!!

Facciamo qualcosa!
Spargiamo la voce per informare tutti..

Anonimo ha detto...

sto leggendo la legge ma non riesco a trovare il punto in cui parla dei tagli all'università pubblica e tutte le cifre che sono state scritte nell'articolo, qualcuno mi potrebbe dire in quale articolo della legge 133 sono scritte? grazie

Anonimo ha detto...

E' assurda la facilità con la quale ai giovani d'oggi si riesce a far masticare spazzatura spacciandola per pane!!!........Ma leggete!!! Leggete!!! Le cifre di cui parla il genio che ha scritto questo articolo sono il doppio di due finanziarie messe insieme e voi creduloni, state al gioco di questo manipolatore sovversivo che altro nn è in grado di fare che buttare merda sul governo....Vi sfido a leggervi l'articolo originale della lege 133...tutto! E stavolta cercate di capire ogni singola parola.

UniversiDario ha detto...

Caro Anonimo, tralasciando le mie opinioni personali su chi scrive senza metterci la faccia, non posso però tacere sul fatto evidente che devi avere la capacità intellettiva di un tostapane.


Non ci vuole molto infatti per andare sul sito del governo, all'indirizzo che per giunta ho fornito io stess per completezza d'informazione, ed andare a leggere (nel caso fatti aiutare da qualcuno che ne sia capace).

Comunque repetita iuvant

l'indirizzo è sempre lo stesso
http://www.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm

Art. 66, punto 13

[...] "In relazione a quanto previsto dal presente comma, l'autorizzazione legislativa di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a) della legge 24 dicembre 1993, n. 537, concernente il fondo per il finanziamento ordinario delle università, e' ridotta di 63,5 milioni di euro per l'anno 2009, di 190 milioni di euro per l'anno 2010, di 316 milioni di euro per l'anno 2011, di 417 milioni di euro per l'anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013."




Oppure, se vai in fondo alla pagina della legge (sempre sul sito ufficiale della camera che ho riportato poco sopra), trovi il sunto complessivo dei tagli

" a) quanto a 120 milioni di euro per l'anno 2009, mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2008-2010, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2008, allo scopo parzialmente utilizzando i seguenti accantonamenti:

Ministero dell'economia e delle finanze 846.000;
Ministero del lavoro e della previdenza sociale 519.000;
Ministero della giustizia 10.000;
Ministero degli affari esteri 7.800.000;
Ministero dell'interno 39.700.000;
Ministero per i beni e le attività culturali 1.568.000;
Ministero della salute 13.000.000;
Ministero dei trasporti 67.000;
Ministero dell'università e della ricerca 1.490.000;
Ministero della solidarietà sociale 55.000.000"




Adesso, una persona intelligente, o con un minimo di dignità ed amor proprio, domanderebbe scusa...



Ah, tanto per concludere, giusto per sottolineare ancora una volta che le notizie vanno documentate, la finanziaria 2006 viaggiava sull'ordine di miliardi di euro.
Ti basterà controllare a questo indirizzo, sotto "legge finanziaria per argomenti"

http://www.unioneconsulenti.it/article.php?sid=1289

Anonimo ha detto...

A me preoccupano anche quei 13 milioni tagliati alla sanità (già che non naviga in buone acque se poi tagli addio....sanità privata in avvicinamento!!!)

detto ciò sono seriamente preoccupato dal casino che ci stanno piazzando con questa legge...Ragazzi diamoci una mossa, qua ci fanno i casini sotto il naso e noi manco ce ne accorgiamo perchè intorpiditi dalle stronzate che ci piazzano in tv...diamoci da fare!!!

Anonimo ha detto...

Ottimo articolo!!!
devo dire ke ormai nn sn neppure piu sorpreso delle decisioni ke prendono i politici e di quanto e guasto il nostro parlamento e senato visto ke sn loro ke l'anno aprovato e visto ke e loro il compito d filtrare il potere del ministero!!!cmq resta il fatto ke sn preocuppato xk se questa legge passa forse dovro interompere gli studi!!!sta di fato ke l'italia invece di fare passi in avanti sta cadendo nella me**a!!ormai e meglio ke le universita si uniscano anke attraverso dei siti web x realizzare un fronte comune contro queste carognate!!!ormai c'e internet e attraverso questo mezzo si puo realizzare un rete di informazioni e d progetti x far emmanare una legge ke abbolisca questa str****!!!spero ke tt noi riusciamo ad addoperarci x realizzare ciò!!

Anonimo ha detto...

Ragazzi, cioè, va bene tutto, ma non giocate nell'ignoranza delle persone con parole vostre e non state a dire cavolate che non esistono.
Per favore, le vostre ideologie antistatali ce le potete risparmiare benissimo..

Anonimo ha detto...

A me piacerebbe sapere la grandezza relativa di quei tagli rispetto ai trasferimenti totali.
Mi sembra ovvio che se, per esempio, un taglio di 63,5 milioni è una abnormità su 100 milioni, è invece una sciocchezza su 1 miliardo.

Qualcuno sa dove trovare questi dati?

Anonimo ha detto...

Ho cercato di spiegare in cosa consiste il decreto a persone della mia università che mi hanno chiesto le motivazioni della protesta....ma non ci sono riuscito... sono tutti presi dal pessimismo che dilaga e accettano passivamente ciò che dicono i media e non accettano il confronto con la ragione...
per loro questa legge non è poi cosi male...

questo il sunto della risposta:

"si c'è un certo rischio che in futuro avremo un'istruzione come il modello americano e i soldi saranno i veri regnanti dell'istruzione (un po come dire chi se ne frega se c'è stata gente che ha combattuto per portare a noi alcuni diritti) ma forse è l'unica soluzione per risolvere il problema (il fatto che non si cerchino altri metodi non vuol dire che non esistono)"

io non so se questo decreto era già decisa a tavolino da anni fin da quando la Moratti emanò le sue riforme (data la velocità con cui è saltato fuori)...ciò non toglie che la linea adottata dal governo berlusconi non è di mio gradimento e che ancora il futuro prospetta un sempre maggior divario tra le classi sociali e disuguaglianze che i miei predecessori hanno cercato di piallare....

BISOGNA RISOLVERE I PROBLEMI REALI DELL'UNIVERSITA NON CREARNE...

lucia ha detto...

È tempo di mettersi in ascolto.
È tempo di fare silenzio dentro di se.
È tempo di essere mobili e leggeri,di alleggerirsi per mettersi in cammino.
È tempo di convivere con le macerie E l'orrore, per trovare un senso.
Tra non molto, anche i mediocri lo diranno.
Ma io non parlo di strade più impervie,di impegni più rischiosi,di atti meditati in solitudine.
L'unica morale possibile È quella che puoi trovare,
giorno per giorno,
nel tuo luogo aperto-appartato.
Che senso ha se solo tu ti salvi.
Bisogna poter contemplare,
ma essere anche in viaggio.
Bisogna essere attenti,mobili,
spregiudicati e ispirati.
Un nomadismo,una condizione,
un'avventura,un processo di liberazione,
una fatica, un dolore,
per comunicare tra le macerie.
Bisogna usare tutti i mezzi disponibili,
per trovare la morale profondadella propria arte.
Luoghi visibiliE luoghi invisibili,
luoghi realie luoghi immaginaripopoleranno il nostro cammino.
Ma la merce è la merce,
e la sua legge sarà sempre pronta a cancellareil lavoro dichi ha trovato radici eguarda lontano.
Il passato e il futuro non esistono nell'eterno presente del consumo.
Questo è uno degli orrori,
con il quale da tempo conviviamo
e al quale non abbiamo ancoradato una risposta adeguata.
Bisogna liberarsi dell'oppressione
E riconciliarsi con il mistero.
Due sono le strade da percorrere,
due sono le forze da far coesistere.
La politica da sola è cieca.
Il mistero, che è muto,da solo diventa sordo.
Un'arte clandestinaper mantenersi aperti,
essere in viaggio,
ma lasciare tracce,
edificare luoghi,
unirsi a viaggiatori inquieti.
E se a qualcuno verrà in mente,
un giorno,
di fare la mappa di questo itinerario;
di ripercorrere i luoghi,
di esaminare le tracce,
mi auguro che sarà solo per trovare un nuovo inizio.
È tempo che l'arte trovi altre forme per comunicare in un universo
In cui tutto è comunicazione.
È tempo che esca dal tempo astratto del mercato,
per ricostruire il tempo umano dell'espressione necessaria.
Una stalla può diventare Un tempio e Restare magnificamente una stalla.
Né un Dio,
né un'idea,
potranno salvarci ma solo una relazione vitale.
Ci vuole una altro sguardo Per dare senso a ciò che barbaramente muore ogni giorno Omologandosi.
E come dice un maestro:
"tutto ricordare e tutto dimenticare".

Antonio Neiwiller, Maggio 1993

Anonimo ha detto...

È tempo di mettersi in ascolto.
È tempo di fare silenzio dentro di se.
È tempo di essere mobili e leggeri,di alleggerirsi per mettersi in cammino.
È tempo di convivere con le macerie E l'orrore, per trovare un senso.
Tra non molto, anche i mediocri lo diranno.
Ma io non parlo di strade più impervie,di impegni più rischiosi,di atti meditati in solitudine.
L'unica morale possibile È quella che puoi trovare,
giorno per giorno,
nel tuo luogo aperto-appartato.
Che senso ha se solo tu ti salvi.
Bisogna poter contemplare,
ma essere anche in viaggio.
Bisogna essere attenti,mobili,
spregiudicati e ispirati.
Un nomadismo,una condizione,
un'avventura,un processo di liberazione,
una fatica, un dolore,
per comunicare tra le macerie.
Bisogna usare tutti i mezzi disponibili,
per trovare la morale profondadella propria arte.
Luoghi visibiliE luoghi invisibili,
luoghi realie luoghi immaginaripopoleranno il nostro cammino.
Ma la merce è la merce,
e la sua legge sarà sempre pronta a cancellareil lavoro dichi ha trovato radici eguarda lontano.
Il passato e il futuro non esistono nell'eterno presente del consumo.
Questo è uno degli orrori,
con il quale da tempo conviviamo
e al quale non abbiamo ancoradato una risposta adeguata.
Bisogna liberarsi dell'oppressione
E riconciliarsi con il mistero.
Due sono le strade da percorrere,
due sono le forze da far coesistere.
La politica da sola è cieca.
Il mistero, che è muto,da solo diventa sordo.
Un'arte clandestinaper mantenersi aperti,
essere in viaggio,
ma lasciare tracce,
edificare luoghi,
unirsi a viaggiatori inquieti.
E se a qualcuno verrà in mente,
un giorno,
di fare la mappa di questo itinerario;
di ripercorrere i luoghi,
di esaminare le tracce,
mi auguro che sarà solo per trovare un nuovo inizio.
È tempo che l'arte trovi altre forme per comunicare in un universo
In cui tutto è comunicazione.
È tempo che esca dal tempo astratto del mercato,
per ricostruire il tempo umano dell'espressione necessaria.
Una stalla può diventare Un tempio e Restare magnificamente una stalla.
Né un Dio,
né un'idea,
potranno salvarci ma solo una relazione vitale.
Ci vuole una altro sguardo Per dare senso a ciò che barbaramente muore ogni giorno Omologandosi.
E come dice un maestro:
"tutto ricordare e tutto dimenticare".

Antonio Neiwiller, Maggio 1993

UniversiDario ha detto...

Rispondendo a chi chiedeva la grandezza relativa di questi tagli:

considera che i tagli nei prossimi 5 anni andranno a ridurre del 20% il FFO (fondo di finanziamento ordinario). Un quinto dei finanziamenti per l'università... spariti!

E da considerare poi che PER LEGGE lo stato dovrebbe investire il 3% del PIL nell'università pubblica e ricerca.

L'Italia da anni investe l'1% (dati OCSE)

Anonimo ha detto...

vaffanculo a tutti

Sirbat ha detto...

Bell'articolo davvero universidario, soprattutto per i rimandi precisi alla legge 133, che sono andato a leggermi.
E' bello poter parlare di una cosa con cognizione di causa (e non CASUalmente come qualche anonimo prima di me).

Che dire? La Gelmini dice che accoglie anche un confronto aspro, ma a quanto pare non ha ancora capito la differenza fra confronto e cortei di protesta.

Gelmini, non vogliamo discutere la tua cazzo di protesta, vogliamo che sia cancellata!

Anonimo ha detto...

C'è una cosa che non mi è chiara, forse l'hai scritta è l'ho persa, oppure è nella legge che devo ancora leggere (tuttavia hai detto repetita iuvant, quindi mi sento autorizzato :-) ): ma non sarà garantito un minimo di istruzione pubblica? Ossia, se una persona che non può permettersi le rette vuole frequentare un'università, non ne avrà la possibilità, oppure la avrà ma l'università sarà scadente?
Inoltre verranno mantenute borse di studio per i più bravi e meritevoli, come prevede la costituzione (mi pare fosse scritto da qualche parte)

Anonimo ha detto...

nella mia facoltà un pò tutti i docenti sono (chissà come) imparentati tra loro, molti assenti mai disponibili o se ci sono a grattarsi la pancia tutto il giorno (non tutti per fortuna)armati solo di arroganza e mega stipendio...sono questi i veri sprechi penso, non possono essere questi gli investimenti sulla cultura...possibile non ci sia stata altra alternativa che questa legge?

Anonimo ha detto...

nella mia facoltà (che è beni culturali dell' uni. del molise) non si sente nessun vento di protesta o almeno qualche minima discussione sull'argomento. Basti pensare che mentre leggevo il testo della legge 133 mi è stato chiesto cosa stessi facendo e a mia debita risposta mi è stato detto: che palle ma stai sempre a studiare????????????????????(!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!). La mia preoccupazione principale è che il provincialismo che è tipico della mia terra sia talmente radicato anche tra gli studenti universitari che anche difronte a problemi che li colpiscono in prima persona non sanno che evitare il discorso e continuare a visitare siti di calcio, di incontri e cazzeggiare in giro per l'università. La mia preoccupazione si estende anche ai docenti che non mostrano nessun tipo di interesse e partecipazione alla protesta pur essendo quasi tutti provenienti da università sicuramente più grandi. A questo punto mi viene da pensare che l'idea di insegnare in un'oasi felice dell'istruzione che, questi probelmi sfiorano solamente, sia realmente entrata nelle testoline dei docenti. MI SERVE AIUTO!!! HO PAURA!!!!!!!!!!

UniversiDario ha detto...

Re: Alessandro

L'ho già scritto in altri post, e/o forse anche in qualche risposta, vedrò di dare una risposta abbastanza concisa.


Il trucco di questa legge è dare L?ILLUSIONE della scelta.
Per ovviare ai nuovi tagli al FFO le università pubbliche possono trasformarsi in fondazioni private (che in realtà non è una novità, potevano farlo già prima).

Il problema è che, con questa situazione di bilancio e di continuo taglio, non POTRANNO rimanere pubbliche.

Se consideri che per legge lo stato dovrebbe investire il 3% del PIL nell'università e nella ricerca, ed attualmente ne investe l'1%, e con questi tagli si scenderà sotto questa soglia, arrivando verso lo 0.8% circa... Fai un po' i conti...


Lo stesso rettore dell'universita di Verona Mazzucco ha informato che già ora molti Atenei famosi andrebbero in crisi di bilancio, ed entro il 2010 TUTTI GLI ATENEI andranno in crisi. La soluzione? O la chiusura, o la privatizzazione.
Qua puoi leggere la notizia

http://it.notizie.yahoo.com/10/20081013/tso-universita-grande-crisi-nel2010-ecf2551.html


Anche per le borse di studio avevo già risposto, quindi copincollo :]


Quello che possiamo preventivare naturalmente sarà una drastica diminuzione del numero di borse di studio per le quali si potrà concorrere.

Difatti una borsa di studio non è altro se non un privato, un ente, un'associazione che si prende carico di saldare la retta universitaria ad uno studente meritevole/vincitore di concorso.

La questione si riduce quindi ad un mero calcolo matematico.

Ipotizzando (per esempio) un budget dell'ente benefico di 10000 euro, ed una retta (tipo la mia) di circa 2000 euro.

10.000 / 2.000 = 5 -> 5 borse di studio

Ipotizziamo adesso un regime di tasse universitario parametrizzato su quello sopra riportato della fondazione Bocconi (9.648,24 euro, dato che le borse di studio non si fondano su reddito)

10.000 / 9.648,24 = 1,03 -> 1 borsa di studio


Si può quindi facilmente immaginare che, o verranno alzati a dismisura i budget per le borse di studio, o ne verrà ridotto il numero....

Anonimo ha detto...

mano parole piu fatti...la storia insegna che solo grandi azioni lasciano il segno...quindi vi faccio questa domanda...siamo pronti a mettere in gioco la nostra faccia, noi come singoli per fare qualcosa di realmente importante???sareste pronti voi ad arrivare a occupare anche con la forza se necessario organi come il parlamento italiano e/o il ministero della pubblica istruzione? bisogna farci sentire, dobbiamo rompere il cazzo...siamo noi che abbiamo in mano il potere...il futuro è del paese è nelle nostre mani...ANDIAMO A PRENDERCELO!!!!!

Anonimo ha detto...

I tagli alle università e le conseguenze negative che da questi scaturiranno mi fanno raggelare. Purtroppo però è anche vero che l'università pubblica ha bisogno di una riorganizzazione radicale perchè ci sono grandi sacche di parassiti che vengono pagati per non fare niente, che da anni vivono sulle spalle del sistema: spesso infangando e rendendo vano l'impegno di ricercatori/docenti/personale che invece agiscono da cittadini meritevoli. Inoltre questo è anche il risultato di una politica che va avanti da anni, che alimenta le fila del popolo dei precari; è ovvio che quest' azione fa rodere il culo a tutti loro, tuttavia ci si doveva mobilitare molti anni fa alle origini del problema e non oggi, giorno in cui si è stati costretti a scegliere una terapia radicale per un cancro dilagante (terapia che è ovviamente discutibile per molti versi) ovviamente in forte contrasto con l'opinione pubblica. I tagli non sono la soluzione al problema, questo è scontato, ma non è detto che tramite una riorganizzazione delle università e una pulizia sistematica di quelle sacche di cui parlavo sopra, non si possa far riflettere i piani alti sull'insensatezza di queste terribili decisioni!

Ci sarebbero molte cose da scrivere...
La cosa divertente è che come al solito, alla prima occasione per far vedere quanto siamo nullafaqcenti, si urla "Blocco della didattica!" (ovviamente appoggiati da quei 4 professori altrettanto nullafacenti) perchè la verità è che non c'avemo proprio voja de fa un cazzo. L'occupazione delle facoltà è un'usanza talmente medievale che mi fa piacere che si richiamino le forze dell'ordine. Oggi per contrastare o comunque cercare un momento di dialogo col governo, ci sono strumenti più intelligenti e efficaci, ma è ovvio che la corrente dei casinisti e degli sfascioni prevale e fa di tutti noi studenti un gran fascio di cerebrolesi.

Anonimo ha detto...

Per coloro che, secondo me in malafede, sostengono di non trovare traccia dei tagli nel testo della legge vi informo che i tagli sono simpaticamente infilati nell'articolo 66(Turn Over) comma 13.
E' bastato cercare col browser la citazione in corsivo indicata dall'autore "fondo per il finanziamento ordinario delle università" nel suo post

Paolo Corino

Anonimo ha detto...

Amici la situazione è davvero grave.Peciso ke la legge 133 è gia stata approvata nn cm ha detto il nostro collega nell'articolo "se verrà approvata dal parlmento" credo ke debba solo entrare in vigore. Cmq spero ke la nostra voce arrivi alle istituzioni e ke la sinistra" ci aiuti in questa lotta verso la privatizzazione della cultura. é proprio vero per comandare un popolo devo renderlo ignorante e proprio questo stanno facendo berlusconi e i suoi "ministri LA FORZA E LA CULTURA AGLI STUDENTI.

Anonimo ha detto...

Dissento alle seguenti affermazioni: "cultura di qualità" - ma se nelle università sono anni che entra gente che ha voglia soltanto di parcheggiarsi lì per un pò di anni finchè non ha la fortuna di trovare un lavoro...dai...cultura...e poi senti i discorsi degli studenti che la sera prima hanno guardato la talpa e l'isola dei famosi e grande fratello...cultura di qualità, altrochè...
"morte di un'istruzione pubblica per tutti..." - mi sembra che con 1500 euro di tasse universitarie all'anno, più tutto ciò che ci ruota attorno, un'università riesce a trovare già il suo bel guadagno...cosa credi, che ti chiedano i soldi per pareggiare le spese?!
"Licenziamento/pensionamento del personale (inteso come docenti)" - beh, sicuramente fa pena sapere che uno degli avvocati più in vista della città di Udine o un curatore di mostre nonchè giornalista perderanno la cattedra all'università...poverini...chi pagherà loro la benzina del Porsche o il riscaldamento dell'attico in centro?!...
Ragazzi...aprite gli occhi...

Martina

Anonimo ha detto...

Allora, il mio intervento non vuole assolutamente difendere il governo berlusconi (e ci mancherebbe altro, mannaggia a lui) ma solo permettermi di chiarirmi un po' le idee tanto per vedere se i conti che mi sono fatto quadrano o no (dati trovati su http://www.aquis-universitas.it/allegati/indicatori.pdf se sono inattendibili fatemelo sapere).
Siccome, come questionano molti, una cosa come 1400 milioni di euro non si vedono tutti i giorni e la maggior parte di noi non ha idea di quanti siano credo sia melgio ragionare per percentuali. Dal link sopra ho trovato che il ffo del 2007 ammonta a circa 7000 milioni. Ne risulta:
-0,9% nel 2009
-2,7% nel 2010
-4,6% nel 2011
-6% nel 2012
-6,6% nel 2013.
Sono misurazioni fatte molto a spanne, ma possono servire a dare l'idea (qualcuno ha parlato di una diminuzione del 20%...non capisco come possa venire fuori un dato così alto?)
Un'altra cosa di cui si parla è l'aumento delle tasse fino a raggiungere rette da 10000 euro. Ho diviso il valore dei talgi (1400 milion) per i 5 anni e per in numero di studenti (1600000 circa) e mi risulta un aumento medio di medo di 200 euro.

Ripeto che con questo non voglio assolutamente difendere la manovra, solo milgiorare ilo livello di informazione riducendo al massimo gli errori di valutazione (ben venga se gli errori li ho fatti solo io).
Credo infatti che per poter lottare contro questa manovra dobbiamo innanzi tutto conoscerla a fondo, evitare che ci siano manifestanti ignoranti puntualmente intervistati dal tg per screditare il movimento in generale.

Anonimo ha detto...

Mi chiedo se le persone qui presenti abbiano anche delle alternative costruttive oltre ad insulti antigovernativi/antiberlusconisti (ricordo che ad aprile gli italiani hanno eletto democraticamente questo governo con una maggioranza consistente) ed altre amene esibizioni muscolari.
Ci sono cose che non corrispondono affatto a verità, tipo il rischio di privatizzazione delle università. A parte il fatto che si darebbe l'opportunità ai privati di investire in una formazione migliore, vorrei ricordare che paghiamo le tasse più elevate di Europa, senza che a questo venga corrisposto un degno servizio (Pisa e l'OCSE ci danno molto indietro nelle loro classifiche, non è un caso).
Inoltre, come si giustifica la presenza di corsi di laurea con meno di 10 studenti? Come si giustificano qualcosa come oltre 300 sedi distaccate? Come si giustifica il fatto che in media si spende almeno il 90% del bilancio per pagare stipendi ed alla ricerca vengono destinate le briciole?
Invece di insultare, chiedetevi perché in università come a Bari ed a Palermo oltre il 50% del corpo docente ha legami di parentela, perché ovunque, se non si fa parte di qualche famiglia non si può insegnare o fare ricerca.
Chiedetevi perché ci sono prof che si fanno vedere ogni morte di papa ma poi girano a bordo di lussuose berline di rappresentanza o Suv.
Chiedetevi com'è possibile che il Magnifico Rettore della "Federico II" Guido Trombetti spenda 85k€ in 5 anni per un'Alfa 166 3.2 in leasing, 30m€ per la manutenzione degli uffici e quasi 400m€ per il solo personale.
Perché ve la prendete con chi cerca di far quadrare i conti e darci un taglio con gli sprechi, con la recessione che c'è giro, invece di prendervela con i baroni, i veri responsabili della rovina del nostro sistema universitario?
Forse sono gli stessi baroni ad aizzarvi per difendere le loro rendite di posizione, per poter mantenere lo status quo ed i privilegi di una casta di intoccabili, autorefenziali e parassiti.
Non ci sarebbe poi da meravigliarsi se tra gli studenti ci fosse chi vuole difendere il diritto ad usare l'università come area di parcheggio a tempo indeterminato, andando magari a lezione col Mercedes od il Kawasaki ultimo modello (ovviamente pagati profumatamente da papà insieme a 2€ di tasse E IO PAGO!).
Se avete argomenti seri da contrapporre bene, altrimenti continuate pure a ringhiare, tanto si capisce che, quanti meno siete, tanta più bava alla bocca avete (e solo quella).

Anonimo ha detto...

Per Stefano - università di PD:

Grazie per aver riportato la discussione sui dati e per il calcolo interessante.
Anch'io non capisco come conciliare il dato dei 7 miliardi (effettivamente riportato dal link che dai) con quello dei 550 milioni citato dalla finanziaria 2008 (legge 244/2007, art. 2 comma 428):

"...nello
stato di previsione del Ministero dell’universita`
e della ricerca e` istituito un fondo con
una dotazione finanziaria di 550 milioni di
euro per l’anno 2008, di 550 milioni di
euro per l’anno 2009 e di 550 milioni di
euro per l’anno 2010, comprensiva degli importi
indicati all’articolo 3, commi 140 e
146, della presente legge. Tale somma e` destinata
ad aumentare il Fondo di finanziamento
ordinario per le universita` (FFO),
per far fronte alle prevalenti spese per il personale
e, per la parte residua, ad altre esigenze
di spesa corrente e d’investimento individuate
autonomamente dagli atenei."

Qualche esperto ci illumina?

Anonimo ha detto...

"Dal link sopra ho trovato che il ffo del 2007 ammonta a circa 7000 milioni. Ne risulta:
-0,9% nel 2009
-2,7% nel 2010
-4,6% nel 2011
-6% nel 2012
-6,6% nel 2013."

Col tuo calcolo errato hai falsato il dato.

Anonimo ha detto...

@ Toppe: non so se ho capito bene, ma da quel che leggo sul tuo post quelli sono delgi aumenti di ffo, mentre i circa 7000 milioni di cui parlo io sarebbe il ffo totale. E' veramente assurdo però che non si riescano a trovare con facilità dati leggibili e certi. In questo periodo si parla tanto di una finanza più etica, di milgiorare le disclosures delle imprese per una maggiore informazione dei possibili azionisti ma a quanto pare nemmeno lo stato sa o vuole date informazione ai cittadini. Certo, con un capo del governo che elimina il falo in bilancio...

@anonimo: non ho proprio capito la tua critica, mi dispiace. Ti prego di ripostare specificando quel è il dato sbagliato e a quanto ammonta quello esatto, in modo che si possano rieffettuare i calcoli

Anonimo ha detto...

Ecco, in effetti a cercare bene i dati si trovano. Sul sito del MIUR potete trovare i vari decreti degli anni passati sui criteri di ripartizione del FFO (dm 99/08, dm 246/07, dm 207/06). Dagli allegati ai decreti risulta che il totale del FFO si aggira proprio attorno ai 7000 mil di euro.
Non ho capito però se sia possibile trovare la stima del FFO per gli anni futuri (va bene dire che si talgia di 63,5 milione nel 2009, ma quanto era previsto di spendere nel 2009?)

Anonimo ha detto...

Ci stanno prendendo per il culo alla grande.. si aggrappano su quel "possono" della frase "le università possono diventare fondazioni private..". Ma come cazzo fanno dopo tutti questi tagli a non diventarlo?? E non credete che sia difficile trovare dei privati pronti ad investire, perchè, se leggete bene, la legge 133 dichiara in un articolo che la proprietà degli immobili dove hanno sede le università passano automaticamente ai privati investitori senza tassarne il trasferimento. Cioè in pratica glieli "regalano"!! Questa è una legge che darà origine a forme di divisionismo e classismo (poichè nasceranno sicuramente università di serie A e di serie B) creando una crudele ed ingiusta oligarchia di pochi ricchi che potranno permettersi le gravi tasse universitarie. E' una riforma che lede la dignità umana del singolo e quella sociale di repubblica. Fabry

gigliana ha detto...

scusate l'ignoranza, ma volevo sapere se gli studenti già iscritti nel 2007 quindi prima della riforma devono dall'anno prossimo pagare l'università privata oppure continuare a pagare la solita iscrizione annua di 400 euro????????????? fatemi sapere....

UniversiDario ha detto...

Trovo estremamente interessante lo spunto fornito da Stefano PD, a cui rispondo molto volentieri

I dati da lui forniti sono reali, difatti il FFO per il 2007 è di 7.288.484.770 euro (MIUR), e le percentuali di taglio son quelle da lui indicate.

Il problema si pone in altri termini.

Riporto i FFO degli ultimi 3 anni

2007 - 7.288.484.770
2006 - 7.052.775.587
2005 - 7.029.311.535

Quindi un incremento degli investimenti (seguendo la tendenza del continuo andamento economico del nostro paese e del sempre maggiore tasso d'inflazione)

Quello da chiarire, è che tagli nell'ordine del 4.6, 6 e 6.6%, in un paese dove la spesa per studente è di 5000$ sotto la media, e dove l'investimento nella ricerca è... ridicolo, sono tagli pesantissimi!

Vorrei inoltre far notare che i tagli per i prossimi anni sono STIME. Con la tendenza a tagliare, non è trascurabile il pensiero che, già di suo, il FFO per i prossimi anni possa esser minore rispetto a quelli precedenti. Applichiamo quelle percentuali di taglio ed immaginiamo come potrebbe esser la situazione. Comunque ripeto, quest'ultima è un'ipotesi personale.


Vorrei ricordare ancora una volta che qua NON ABBIAMO UNA RIFORMA CHE TAGLIA GLI SPRECHI. Abbiamo solamente un taglio economico.

Allora ragioniamo: è più probabile che vengano licenziati i ricercatori (contratto semestrale a tempo determinato, e quindi soggetto a scadenza e legalmente non rinnovabile) o ad un professore, un presunto barone, con contratto a tempo indeterminato e titolare di cattedra d'insegnamento?
Verranno licenziati i ricercatori o i professori che poi, per la stessa legge finanziaria non potranno esser rimpiazzati, lasciando le cattedre vacanti?

Unknown ha detto...

Sarei molto curioso di comprendere quale sia la logica con la quale applicando un taglio uniforme a tutti gli atenei nel complesso delle loro disponibilità si possa essere in grado di colpire gli sprechi. Ovviamente è una provocazione ben supportata dal leggere come il nostro ministro "competente" si preoccupi ora di anticipare un futuro disegno volto ad intervenire sulle regole. Una riforma che ambisca ad essere tale dovrebbe partire da qua anzitutto! Nella legge blindata non compare alcun riferimento ad esempio alla procedure dei concorsi o ad eventuali parametri con cui cercare di premiare il merito.
Un'ultima riflessione: dovrebbe essere il mercato a riconoscere il valore di una laurea conseguita in un ateneo piuttosto che in un altro. é possibile qualcosa di simile in Italia, ovvero il paese dei contatti?
Ci si lamente dei cervelli in fuga ma chi come me segue un dottorato quale prospettiva intravvede?
Saluti

Anonimo ha detto...

Se volete un esempio di quali sono i veri tagli che andrebbero fatti all'università, date un occhiata a questa pagina: www.giordanobruno.info/nolano/Finanziamenti.htm

Martina ha detto...

con fatica mi mancano 5 esami alla laurea, perchè lavoro tutto il giorno...sta a vedere che non avroò i soldi per terminarla. Come potrei pagare gli anni avvenire???
Dobbiamo fare qualcosa. Non c'è informazione pubblica sul testo e sugli obiettivi esatti della legge e sui tagli. Sono devastanti e anticostituzionali.
La prossima volta ci sarà uno sciopero lo farò. Ho rabbia dentro per la nostra insignificante volontà.
Lottiamo e diffondiamo a parole la nostra rabbia continuamente, senza aver paura di passare da polemici.
Perchè è così chi si arrabbia spesso passa da polemico. Non avete paura e continuate a parlare sempre e continuamente.
Martina.

Anonimo ha detto...

Poichè nelle repliche "organizzate" agli studenti che protestano ricorrono sempre i soliti argomenti, vorrei fare alcune osservazioni:

Si dice che sono i "baroni" a protestare aizzando gli studenti. E' vero che molti docenti sono contrari (quelli di buon senso e che di solito lavorano, che sono poi in maggioranza), gli altri se ne stanno tranquilli, nei posti chiave dei consigli di facoltà ed a loro si prospetta l'affare: arraffare quanto possibile e quando le cose andranno a scatafascio prendersi anche arredi ed edifici. Chi pensate sarà chiamato nel consiglio di amministrazione delle fondazioni?
La situazioni attuale limita l'arbitrio, se ci fosse la volontà lo Stato potrebbe intervenire, la stessa Gelmini ha or ora fatto qualcosa relativamente ai concorsi... non è che sia difficile!

Si dice che ci siano corsi con un numero limitato di studenti, "37 corsi con un solo studente" tuona la Gelmini, accanto al sempre abbronzato premier (come lo chiamano i giornali inglesi e americani, in special modo quelli conservatori) ... solo che è falso, ma nessuno glielo dice! Lo ha dovuto dire Mentana a Matrix, in ora tarda, e poi è sparita la notizia!!! Per saperne di più leggete:

http://www.flcgil.it/notizie/rassegna_stampa/2008/ottobre/la_bufala_dei_37_corsi_della_gelmini_finalmente_svelata

Si dice: la realtà sono i tagli.

In una situazione in cui governi vicini (di centrodestra) come quello tedesco attua un enorme piano di rilancio della scuola e università pubblica, (ministro dell'Istruzione, Annette Schavan, ha annunciato finanziamenti aggiuntivi per sei miliardi entro il 2012 da parte del governo federale, sia pure con misure tipiche per la mentalità della destra, relativamente alle tasse universitarie, per esempio). Per avere una pietra di paragone teniamo conto che l’intero budget annuale italiano del FFO - fondo per il finanziamento ordinario delle università, è 7 miliardi.
La Gelmini in Tremonti taglia nel solito periodo, da qui al 2012 ben 1,44 miliardi.

Un taglio, a regime di circa il 6%, più che sufficiente a creare il buco, nei bilanci già dissestati dal governo di centro destra degli ultimi 10 anni, da “obbligare” i baroni e gli altri a passare al regime delle fondazioni. Come funzioneranno tali fondazioni? Da sole no di certo, saranno foraggiate con soldi pubblici, fondi probabilmente maggiori degli attuali, potranno convenzionarsi con industrie interessate, stando ben attenti a non pestare loro i piedi con studi scientifici, alzeranno enormemente le tasse di iscrizione, che saranno legate a quanto lo studente-utente, di classe medio alta, potrà permettersi. Per gli altri? Università-spazzatura!
Ma dove finiranno tutti questi soldi, sui quali nessuno avrà da ridire in quanto trattasi di fondazioni private? In avanzo di gestione. E siccome le fondazioni hanno consigli di amministrazione che non devono rendere conto a nessuno e sono composte dai baroni di cui sopra è chiaro che tali avanzi di gestione saranno girati in forma di stipendio ai consiglieri stessi e ai docenti con cui questi abbiano “familiarità”. Infatti un cavillo delle leggi proposte già riporta che lo stipendio del docente universitario potrà essere in futuro contrattato, (scegliendo chi si vuole tra i docenti del listone approvato dallo stato: secondo voi chi vincerà tra il docente bravo, quello famoso e quello familiare?).

Avrei altre cose da dire, ma lascio spazio ad altri...

Stefano

È così che finisce la democrazia: fra scroscianti applausi.

Anonimo ha detto...

beata gioventù.... non si può basare le proprie supposizioni sul futuro delle università basandosi su condizionali su condizionali..... se succedesse potrebbe essere e si verificherebbe..... senza 1 straccio di prova, sulla base delle sole supposizioni....
partendo dal fatto che la società italiana così non ha vie d'uscita, si deve cambiare, o almeno provarci..... considerando il fatto che i veri tagli sono sui soli sprechi effettivi, non sì può dire a priori che è tutta merda!
e non ho sentito parola sui tagli alla ricerca.... anzi! con progetti seri e dimostrando i lavori effettuati, effettuando pubblicazioni delle proprie ricerche, i soldi arrivano!

UniversiDario ha detto...

Beata ignoranza...

Allora facciamo così, una piccola sfida.

Ti invito ad incollare nel prossimo commento brani tratti dalla legge dove vengono contestualizzati i tagli sugli sprechi.
Personalmente la legge l'ho tratta dal sito istituzionale, analizzate, riportata sul blog e commentata.

"E’ stata decisa da questa legge il taglio dei fondi destinati all’università pubblica (FFO - fondo per il finanziamento ordinario delle università) nella seguente maniera.

Riduzione di:

* 63.5 milioni di euro per l’anno 2009
* 90 milioni di euro per l’anno 2010
* 316 milioni di euro per l’anno 2011
* 417 milioni di euro per l’anno 2012
* 455 milioni di euro a decorrere dell’anno 2013 "


Dimmi dove sono contestualizzati i tagli agli sprechi.
Qui ci sono tagli, e basta. Non solo. Non vengono penalizzati gli atenei immeritevoli e salvaguardati quelli meritevoli.
C'è semplicemente un taglio dei finanziamenti, a dispetto di qualità, quantità, prestigio, età (naturale che gli atenei più antichi hanno un numero maggiore di studenti/corsi attivi)