sabato 4 ottobre 2008

Legge 133/2008 in tema di università

Vengono riportati di seguito gli estratti della legge riguardanti le manovre che hanno come oggetto l'università pubblica
E' possibile visionare il testo integrale visitando la pagina della Legge 133/2008 presente sul sito web della Camera dei Deputati

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Legge 6 agosto 2008, n. 133


"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 195 del 21 agosto 2008 - Suppl. Ordinario n. 196

[...]

Art. 16.

Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università

1. In attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, nel rispetto delle leggi vigenti e dell'autonomia didattica, scientifica, organizzativa e finanziaria, le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato. La delibera di trasformazione e' adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta ed e' approvata con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. La trasformazione opera a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello di adozione della delibera.

2. Le fondazioni universitarie subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi e nella titolarità del patrimonio dell'Università. Al fondo di dotazione delle fondazioni universitarie e' trasferita, con decreto dell'Agenzia del demanio, la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate.

3. Gli atti di trasformazione e di trasferimento degli immobili e tutte le operazioni ad essi connesse sono esenti da imposte e tasse.

4. Le fondazioni universitarie sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi secondo le modalità consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione. Non e' ammessa in ogni caso la distribuzione di utili, in qualsiasi forma. Eventuali proventi, rendite o altri utili derivanti dallo svolgimento delle attività previste dagli statuti delle fondazioni universitarie sono destinati interamente al perseguimento degli scopi delle medesime.

5. I trasferimenti a titolo di contributo o di liberalità a favore delle fondazioni universitarie sono esenti da tasse e imposte indirette e da diritti dovuti a qualunque altro titolo e sono interamente deducibili dal reddito del soggetto erogante. Gli onorari notarili relativi agli atti di donazione a favore delle fondazioni universitarie sono ridotti del 90 per cento.

6. Contestualmente alla delibera di trasformazione vengono adottati lo statuto e i regolamenti di amministrazione e di contabilità delle fondazioni universitarie, i quali devono essere approvati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Lo statuto può prevedere l'ingresso nella fondazione universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati.

7. Le fondazioni universitarie adottano un regolamento di Ateneo per l'amministrazione, la finanza e la contabilità, anche in deroga alle norme dell'ordinamento contabile dello Stato e degli enti pubblici, fermo restando il rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario.

8. Le fondazioni universitarie hanno autonomia gestionale, organizzativa e contabile, nel rispetto dei principi stabiliti dal presente articolo.

9. La gestione economico-finanziaria delle fondazioni universitarie assicura l'equilibrio di bilancio. Il bilancio viene redatto con periodicità annuale. Resta fermo il sistema di finanziamento pubblico; a tal fine, costituisce elemento di valutazione, a fini perequativi, l'entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione.

10. La vigilanza sulle fondazioni universitarie e' esercitata dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Nei collegi dei sindaci delle fondazioni universitarie e' assicurata la presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni vigilanti.

11. La Corte dei conti esercita il controllo sulle fondazioni universitarie secondo le modalità previste dalla legge 21 marzo 1958, n. 259 e riferisce annualmente al Parlamento.

12. In caso di gravi violazioni di legge afferenti alla corretta gestione della fondazione universitaria da parte degli organi di amministrazione o di rappresentanza, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca nomina un Commissario straordinario, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, con il compito di salvaguardare la corretta gestione dell'ente ed entro sei mesi da tale nomina procede alla nomina dei nuovi amministratori dell'ente medesimo, secondo quanto previsto dallo statuto.

13. Fino alla stipulazione del primo contratto collettivo di lavoro, al personale amministrativo delle fondazioni universitarie si applica il trattamento economico e giuridico vigente alla data di entrata in vigore del presente decreto.

14. Alle fondazioni universitarie continuano ad applicarsi tutte le disposizioni vigenti per le Università statali in quanto compatibili con il presente articolo e con la natura privatistica delle fondazioni medesime.

[...]

Art. 66.

Turn over

1. Le amministrazioni di cui al presente articolo provvedono, entro il 31 dicembre 2008 a rideterminare la programmazione triennale del fabbisogno di personale in relazione alle misure di razionalizzazione, di riduzione delle dotazioni organiche e di contenimento delle assunzioni previste dal presente decreto.

2. All'articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle parole «per l'anno 2008» e le parole «per ciascun anno» sono sostituite dalle parole «per il medesimo anno».

3. Per l'anno 2009 le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.

4. All'articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle seguenti: «per l'anno 2008».

5. Per l'anno 2009 le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere alla stabilizzazione di personale in possesso dei requisiti ivi richiamati nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da stabilizzare non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.

6. L'articolo 1, comma 527, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e' sostituito dal seguente: «Per l'anno 2008 le amministrazioni di cui al comma 523 possono procedere ad ulteriori assunzioni di personale a tempo indeterminato, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, nel limite di un contingente complessivo di personale corrispondente ad una spesa annua lorda pari a 75 milioni di euro a regime. A tal fine e' istituito un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze pari a 25 milioni di euro per l'anno 2008 ed a 75 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009. Le autorizzazioni ad assumere sono concesse secondo le modalità di cui all'articolo 39, comma 3-ter della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni.».

7. Il comma 102 dell'articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e' sostituito dal seguente: «Per gli anni 2010 e 2011, le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, per ciascun anno, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 20 per cento di quella relativa al personale cessato nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascun anno, il 20 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.

8. Sono abrogati i commi 103 e 104 dell'articolo 3, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

9. Per l'anno 2012, le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 50 per cento di quella relativa al personale cessato nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere il 50 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.

10. Le assunzioni di cui ai commi 3, 5, 7 e 9 sono autorizzate secondo le modalità di cui all'articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, previa richiesta delle amministrazioni interessate, corredata da analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell'anno precedente e delle conseguenti economie e dall'individuazione delle unità da assumere e dei correlati oneri, asseverate dai relativi organi di controllo.

11. I limiti di cui ai commi 3, 7 e 9 si applicano anche alle assunzioni del personale di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni. Le limitazioni di cui ai commi 3, 7 e 9 non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette e a quelle connesse con la professionalizzazione delle forze armate cui si applica la specifica disciplina di settore.

12. All'articolo 1, comma 103 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, come modificato da ultimo dall'articolo 3, comma 105 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 le parole «A decorrere dall'anno 2011» sono sostituite dalle parole «A decorrere dall'anno 2013».

13. Le disposizioni di cui al comma 7 trovano applicazione, per il triennio 2009-2011 fermi restando i limiti di cui all'articolo 1, comma 105 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nei confronti del personale delle università. Nei limiti previsti dal presente comma e' compreso, per l'anno 2009, anche il personale oggetto di procedure di stabilizzazione in possesso degli specifici requisiti previsti dalla normativa vigente. Nei confronti delle università per l'anno 2012 si applica quanto disposto dal comma 9. Le limitazioni di cui al presente comma non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette. In relazione a quanto previsto dal presente comma, l'autorizzazione legislativa di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a) della legge 24 dicembre 1993, n. 537, concernente il fondo per il finanziamento ordinario delle università, e' ridotta di 63,5 milioni di euro per l'anno 2009, di 190 milioni di euro per l'anno 2010, di 316 milioni di euro per l'anno 2011, di 417 milioni di euro per l'anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013.

14. Per il triennio 2010-2012 gli enti di ricerca possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nei limiti di cui all'articolo 1, comma 643, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere in ciascuno dei predetti anni non può eccedere le unità cessate nell'anno precedente.


[...]


Art. 69

Differimento di dodici mesi degli automatismi stipendiali

1. Con effetto dal 1° gennaio 2009, per le categorie di personale di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la maturazione dell'aumento biennale o della classe di stipendio, nei limiti del 2,5 per cento, previsti dai rispettivi ordinamenti e' differita, una tantum, per un periodo di dodici mesi, alla scadenza del quale e' attribuito il corrispondente valore economico maturato. Il periodo di dodici mesi di differimento e' utile anche ai fini della maturazione delle ulteriori successive classi di stipendio o degli ulteriori aumenti biennali.

2. Per il personale che, nel corso del periodo di differimento indicato al comma 1, effettua passaggi di qualifica comportanti valutazione economica di anzianità pregressa, alla scadenza di tale periodo e con la medesima decorrenza si procede a rideterminare il trattamento economico spettante nella nuova qualifica considerando a tal fine anche il valore economico della classe di stipendio o dell'aumento biennale maturato.

3. Per il personale che nel corso del periodo di differimento indicato al comma 1 cessa dal servizio con diritto a pensione, alla scadenza di tale periodo e con la medesima decorrenza si procede a rideterminare il trattamento di pensione, considerando a tal fine anche il valore economico della classe di stipendio o dell'aumento biennale maturato. Il corrispondente valore forma oggetto di contribuzione per i mesi di differimento.

4. Resta ferma la disciplina di cui all'articolo 11, commi 10 e 12, del decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160, come sostituito dall'articolo 2, comma 2, della legge 30 luglio 2007, n. 111.

5. In relazione ai risparmi lordi relativi al sistema universitario, valutati in 13,5 milioni di euro per l'anno 2009, in 27 milioni di euro per l'anno 2010 e in 13,5 milioni di euro per l'anno 2011, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, tenuto conto dell'articolazione del sistema universitario e della distribuzione del personale interessato, definisce, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze, le modalità di versamento, da parte delle singole università, delle relative risorse con imputazione al capo X, capitolo 2368, dello stato di previsione delle entrate del Bilancio dello Stato, assicurando le necessarie attività di monitoraggio.

6. Ai maggiori oneri derivanti dall'attuazione del comma 1, si provvede, quanto a 11 milioni di euro per l'anno 2009 mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 5, comma 4 del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, e, quanto a 120 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010, mediante riduzione lineare dello 0,83 per cento degli stanziamenti di parte corrente relativi alle autorizzazioni di spesa come determinate dalla tabella C allegata alla legge 24 dicembre 2007, n. 244.


21 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei stato chiaro e ricco di informazioni. Grazie.

Però.. cosa possiamo fare NOI?
(a parte una strage di politici, intendo.)

UniversiDario ha detto...

Beh, le iniziative che possiamo prendere sono molteplici.

- In primo luogo INFORMARE il più possibile, dato che una grande parte degli studenti universitari ancora non sono a conoscenza della legge, o se la conoscono non gli han dato grande rilievo, ed han voltato le spalle sbuffando.
Spiegargli che se passa la legge, probabilmente il prossimo anno non avranno abbastanza soldi per proseguire i loro studi.

- Guardarsi in giro in facoltà e fare riferimento a chi già ha incominciato a muoversi. La prima idea che mi viene in mente sono i gruppi studenteschi, ma potrebbero anche essere semplicemente iniziative che partono da un gruppo di amici o colleghi del corso di laurea.
Sono sicuro che, se prima dell'inizio di una lezione vengono chiesti 5 minuti ad un professore per spiegare bene la situazione, tutti i presenti alla lezione salteranno sulla sedia a sentire "privatizzazione dell'università pubblica", "aumento delle tasse", sparizione dei ricercatori" (che in quasi tutte le facoltà hanno corsi di insegnamento o ricevimenti)

- contattare e supportare il gruppo dei ricercatori, che sicuramente saranno già in agitazione dato che questa legge praticamente li licenzia in blocco e gli preclude qualsiasi tipo di carriera all'interno dell'università ed attività di ricerca libera

E da li a quel punto poi possono partire le più svariate iniziative!

- Qua a Pisa per ad ingegneria sono state sospese le lezioni tenute dai ricercatori (circa 150 corsi d'insegnamento) dal primo giorno di rientro. Un eventuale arma aggiuntiva potrebeb essere il blocco degli appelli, attualmente discussa

- C'è on line un appello ai rettori delle università italiana affinché sospendano il semestre in corso

- Assemblee di facoltà

- Assemblee di ateneo

- Manifestazioni pubbliche organizzate di dissenso (le cui immagini, se inviatemi, saranno pubblicate anche su questo blog)

- Caricare video esplicativi sui danni di questa legge su youtube (che verranno anche riportati su questo blog una volta segnalati)

e così via, la fantasia non ha limiti!!!


Ma intanto informare, informare il più possibile!

Diffondi pure il link di questo blog il più possibile senza problemi, e chiedi di fare altrettanto.


La strage di politici potremo lasciarla come ultima risorsa :p

Eleonora ha detto...

Ciao, ho messo il link al tuo blog sul mio... Studio a Reggio Emilia, se per te va bene stampo un pò di volantini (quello riassuntivo che hai messo tu) e li appendo in facoltà e cerco di capire se c'è già un movimento in atto.

Anonimo ha detto...

Grazie del Post. Lo linko sul mio blog. In questi giorni anche a Firenze stiamo provando a mobilitarci. Qualcuno a occupato, qualcuno sta organizzando un flash mob, oggi in diversi si sono fermati a fare assemblea sotto al rettorato...
un saluto

Anonimo ha detto...

oggi in facoltà ci si poteva iscrivere alla lista "di chi aveva voglia di fare qualcosa di concreto".. come faccio per mettere anche il mio nome?

Anonimo ha detto...

Ragazzi, oggi ad ingegneria circolava un volantino contro il dl 133 ma alla fine aveva tre punti completamente fuori luogo. qualcuno ne sa qualcosa? chi l'ha fatto, chi l'ha divulgato? dovremmo vitare che vengano fuori queste cose qua...si, lo so che non è facile :-)
Altra cosa, bisognerebbe cercare di aggiornare in tempi molto rapidi questo blog o qualche altro, in modo che si sappia sempre in tempi utili di manifestazioni varie e soprattutto qual'è la situazione.

Anonimo ha detto...

Ciao ho lincato il tuo blog sul mio. Ritengo necessaria l'attuazione di movimenti da parte delle università. tanto per citarne uno, che credo essere molto efficace,linko quello portato avanti nella mia facoltà ("scienze della formazione" di Cagliari):

http://www.scform.unica.it/pub/news/show.jsp?is=21&iso=93&id=8522&tipo=ss

sperando possa essere da spunto per altri.

Un saluto

Anonimo ha detto...

mi sono permessa di divulgare via e.mail le informazioni che hai postato creando una sorta di catena.
I miei genitori sono divorziati e mia madre guadagna 2000 euro al mese. Ha due figli che devono studiare, come possiamo permetterci 20 000 euro all'anno? Purtroppo questa non è la peggiore delle condizioni in Italia, in quanto in media un operaio guadagni 1200 euro mensili.

Anonimo ha detto...

io credo che state facendo troppi problemi:
le tasse universitarie non sono ancora aumentate e fin'ora solo i manifestanti parlano di cifre astronomiche ( è possible che restino del tutto invariate)
seconda cosa, io sono uno studente e credo che i licenziamenti e i pensionamenti possano essere a mio vantaggio, se tra due anni dovessi cercare lavoro, potrebbero richiederne di più per mancanza di manodopera.
Poi si sa che l'Italia non ha soldi per la ricera e allora mi chiedo che ci stanno a fare qui i ricercatori quando c'è tanta richiesta al'estero? è da testardi voler lavorare in un paese senza risorse non credete?
insomma io sinceramente non ho molto da dire e sinceramente facendo un paragone con l'America, lì le università costano 20000 dollari l'anno eppure uno studente trova lavoro tre mesi prima di essersi laureato...come è possibile?

forerunner ha detto...

http://rivoluzioneitalia.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

Siete dei buffoni!

Abbiamo una scuola e una Università che la sinistra ha ridotto ad UNO SFASCIO PIETOSO!
Adesso finalmente gli Italiani si sono rotti le scatole dei danni prodotti dalla sinistra , e hanno VOTATO PER IL CAMBIAMENTO.


Come parte del cambiamento, c'è FINALMENTE un ministro come la GELMINI che VUOLE RIMETTERE IN PIEDI LA SCUOLA, e rimediare in breve tempo a tutti i danni causati da decenni di OCCUPAZIONE BARONALE della sinistra.

E voi che fate: invece di unirvi al coro degli Italiani (e soprattutto delle FAMIGLIE ITALIANE) che gridano a squarciagola: "FORZA GELMINI, VA' AVANTI COSI'", vi mettete a inventare menzogne suoi tagli. Evidentemente, a voi l'Università che fabbrica disocccupati va benissimo!

Evidentemente a gentaglia come voi la scuola delle baroni e rosse e dello sfascio sta benissismo!

A noi no! A noi sta benissimo un ministro coi controfiocchi, come Mariastella Gelmini!

E' siccome noi abbiamo vinto le elezioni con ampio margine, e voi sfascisti le avete SONORAMENTE PERSE, la RIFORMA SI FARA' e la SCUOLA ITALIANA TORNERA' ad essere un po' PIU' DECENTE.

Rassegnatevi. Questa è la DEMOCRAZIA, e non saranno certo le vostre menzogne a farla scomparire!

Anonimo ha detto...

Caro il mio bel utente anonimo del post qui sopra, sono d'accordo con te: l'istruzione italiana versa da tempo in condizioni disastrose. C'è gente che al terzo anno di università non sa ancora scrivere in italiano. E' semplicemente vergognoso.
Sai, però, cos'altro c'è di vergognoso? La gente come te, mio caro bel utente anonimo. Gente che crede che bastino scrivere due cazzate per rimettere in piedi la scuola pubblica. No, figlio mio, sei completamente fuori strada se credi che questa riforma cambierò la scuola. Si vede che sei ancora piccolino, e che non hai ancora imparato a leggere tra le righe. E non sto certo parlando di destra e sinistra. Dio mio! Siamo nel 2008, cazzo: per quanto vogliamo andare avanti con 'sti "compagni" e 'sti "camerata"? Figlio mio, datti una svegliata. Credi davvero che quando le università saranno fondazioni private non si faranno coinvolgere dalle logiche commerciali (come dice espressamente la famosa legge 133, capo V, art. 16... ma probabilmente tu nemmeno l'hai letta la legge, mio bel utente anonimo). Ma se sono già "aziende" a tutti gli effetti adesso! Sai qual è la mentalità adesso tra i rettori: promuoviamo, promuoviamo, promuoviamo, perché altrimenti gli studenti credono che sia difficile e si iscrivon altrove! E tu credi che le misure della Gelmini risolvano questi problemi di mentalità? Io credo proprio di no, sai. Io credo che il 95% degli studenti che escono dalle superiori non hanno la più pallida idea di dove sbattere la testa e allora si iscrivono all'università tanto per avere una scusa, tanto per essere coperti da papà senza dover andare a lavorare!
E forse è il caso che chiuda qui.
Comunque svegliati, caro mio, svegliati! La democrazia non è prima la destra e poi la sinistra o viceversa, anche perché ormai i concetti storici di destra e sinista non esistono più, te ne sei accorto? O vivi anche tu ancora nel '68 (che manco c'eri al mondo tu, nel '68, e probabilmete non ti sei nemmeno sforzato di documentarti con occhio critico, apartitico)?
Riccardo, ex studente da un paio d'anni dell'università di Pisa

Maryma ha detto...

Salve, vi scrivo da Cagliari. Mi dispiace leggere commenti così aggressivi e disinformati, fin'ora la protesta si è tenuta su toni civili e in buona parte apartitici. I danni prodotti dalla legge 133 sono così evidenti che sfido chiunque, di una qualunque parte politica, a giustificare certi provvedimenti che non riformano i numerosi problemi dell'università, ma l'affossano completamente!! Un conto è razionalizzare le spese e tentare di ridurre gli sprechi, un altro conto è chiudere tutto e svendere le capacità dei ricercatori, degli studenti e infine gli edifici universitari. Voglio rassicurare chiunque si fermi superficialmente a fare discorsi di parte che sicuramente saremmo scesi in piazza anche se una legge del genere l'avesse fatta la sinistra, perchè è una legge ingiusta e dannosa per tutto il Paese. Vi invito quindi ad informarvi meglio, a leggere gli articoli contestati della legge e ad informarvi un po' meglio sulle motivazioni della protesta.

Anonimo ha detto...

Cosa proponete al posto di questa riforma? Cosa pensate sia più giusto fare in alternativa, alle legge 133?
Insomma, tutte queste agitazioni studentesche, tutte queste assemblee, le manifestazioni, hanno portato a un piano B, una proposta per migliorare l'università italiana?

Anonimo ha detto...

Allora nessuna proposta!Questo mi delude...

Sirbat ha detto...

Se vuoi una proposta io ne ho una: spendere il 3% de pil nella ricerca

Anonimo ha detto...

io studio in un distaccamento della Sapienza, e da noi ancora nn si fa neanche un minimo riferimento alla questione...ho trovato il tuo indirizzo mentre verificavo fonti e informazioni in merito,ed è stata davvero una fortuna...inviterò i miei compagni a visitare il tuo blog, e spero di riuscire a mobilitarli per organizzare un'assemblea, dobbiamo fare ASSOLUTAMENTE qualcosa, stiamo ignorando i problemi del nostro paese, l'università deve essere libera

Anonimo ha detto...

ragazzi, io credo che sia arrivato il momento di abbandonare l'apatia che ci ha contraddistinto in tutti questi anni, smettere la veste del contestatore part-time, pronto ad entrare in azione solo quando non ha nulla da fare. il momento è veramente delicato. questo governo in pochi mesi ha parlato di riforma-attentato all'istruzione, militari per le strade con il pretesto della sicurezza, volontà di impedire qualsiasi forma di contestazione e di occupazione perché una forma di violenza. io credo che tutte queste azioni, prese singolarmente hanno un significato, messe insieme ne hanno un altro. si stanno minando le basi della nostra libertà. si vuole impediere che la gente pensi, che i cervelli funzionino - per usare un espresione cara a Mussolini! - . e come ottenere tutto ciò? con i mezzi di ocmunicazione, sempre più ... infimi, e con l'abbassamento del livello culturale medio.
se tutto quello che la Gelmini ha messo in tavola dovesse diventare il nostro pane quotidiano, facoltà come lettere moriranno. e con essa tutta una particolare riflessione culturale, una prospettiva, un'attenzione. non possiamo permettere a dei 'tecnici' - per essere gentile - di uccidere tutto quello in cui crediamo. il difetto di ogni movimento è quello di avere prima o poi al suo interno un dissenso che spacca. vi prego, la cosa fondamentale è quella di rimanere compatti. di non lasciarci travolgere dai piccoli scontri quotidiani, di provare a rendere il movimento cittadino il movimento NAZIONALE. di congiungerci con associazioni, con partiti extraparlamentari (sigh), non perché si debba dare un colore ma perché io credo i bisogni di tutti sono messi in discussione, in maniera VIOLENTA. adesso sono io a dire al nostro presidente del consiglio che lui/loro CI STANNO VIOLENTANDO. la nostra pazienza. e stanno violentando lo stesso concetto di DECENZA. e prima o poi, ma questo sta a noi e solo a noi, anche il vostro elettorato ... MIOPE ... diciamo così se ne accorgerà. io direi di lavorare dall'interno. il loro elettorato è molto ... ingenuo ... con tutto quello che ne consegue...sarà lunga ma non sarà difficile...
cristiana

Anonimo ha detto...

Apprezzo molto il lavoro da te svolto, analitico e ben strutturato.
A conferma della tua quarta considerazione (l'incompetenza del ministro Gelmini) desidero portare la tua attenzione hai fatti avvenuti nel 2000 presso il comune di Desenzano del Garda, ove fu sfiduciata per inoperosità. Sul sito wikipedia tale notizia è priva di fonte, ma cercando nella rete ho trovato il blog del ragazzo che dovrebbe aver aggiunto l'appunto. Riporto di seguito il link al suo blog:

http://filisetti.blogspot.com/2008/05/la-gelmini-censura-wikipedia.html

Buon lavoro a tutti voi.
Alfredo.

Anonimo ha detto...

la pacchia e' finita per tante persone che gestidcono malo modo i fondi statali traendone il potere che nessuno di noi gli ha conferito....sono tutti dei massoni furbacchioni,prova a fare il furbo con un privato .....la parte migliore di questa scuola uscira' fuori quando tutti faranno il loro dovere rigando dritto perche nn ci sara' altra via di uscita per loro....senno ciao lavoro....la qualita' di un universita' o di una qualsiasi altra scuola nn dipende dalla quantita' dei fondi ma dalla qualita' degli insegnati che sono il sangue di questa societa'.certo gli studenti nn devono perdere niente di quello che hanno...le fondazioni saranno molto legate a loro e al loro pensiero perche se nn vogliono chiudere bisogna che si comportano bene in primo luogo con le tasse......gia' esistono fondazioni per esempio a teramo con piu di 10000 iscritti e nn mi pare che vada cosi' tanto male.....basta avere persone serie che credono nel loro lavoro nel loro ideale che nn e' di sicuro quello di incitare ragazzi alla rivoluzione perche' senza stato nn si sanno levare un dito dal culo......o nn riescono a fare la piu' eccelsa delle vite
francesco

Anonimo ha detto...

Togliete la parte politica dal vostro modo di vedere le cose...INFORMATEVI DA SOLI ..non seguite i telegiornali ..siate oggettivi e giudicate secondo la Vostra morale e le Vostre idee.
Smettetela di farvi pilotare da politici che non fanno altro che darsi contro per portare acqua al proprio mulino. Siate giovani ma non comportatevi da giovani sennò non vi prenderanno mai sul serio. Sarà anche un paese di merda ma se ognuno facesse il suo lavoro..Onestamente.. magari andrebbe meglio. No? .. Nel frattempo FATEVI IL CULO, siate mente assorbente di tutto e quando sarà il vostro momento sfruttatelo cazzo, mandate a casa la merda.